Sono le 8 pm e la metropolitana rossa milanese è stranamente vuota. Avrei l’imbarazzo della scelta su dove andare a sedermi, ma la curiosità mi fa scegliere un posto vicino all’unica persona nella carrozza.
La ragazza, sulla trentina, dai capelli ricci stile afro, il naso arcuato e un paio di grandi occhiali tondi, legge in francese, Il paradiso degli orchi di Daniel Pennac. Legge attentissima, senza notare la mia presenza; indisturbata scorre veloce le pagine di quel libricino e con il dito indice tiene il segno di ogni parola che incontra. Dopo qualche fermata, la carrozza inizia a riempirsi e la ragazza, senza distogliere l’attenzione si alza all’improvviso. Il libro è sempre tra le sue mani, la testa china sulle pagine e con una leggera indifferenza nei confronti di quello che le sta intorno, barcollando a destra e sinistra, raggiunge le porte della metropolitana: poi scende, perdendosi tra le persone sulla banchina di Cadorna.
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