Magazine

Il paradosso dei due mondi

Creato il 10 gennaio 2013 da Tabulerase

terzo mondoAgli albori di un nuovo anno, con una mano tesa verso il progresso e lo sguardo rivolto al futuro, mirando le bellezze di una terra che ci accoglie tra le sue forti braccia; in questa condizione di relativa tranquillità si finisce per dimenticare quella parte di mondo circoscritta, martoriata, schiava e abbandonata al proprio destino. Questioni quali: la disuguaglianza e il sottosviluppo, diventano a seconda della circostanze o argomenti troppo delicati per essere trattati o altrui problemi.

Si parla dei cosiddetti ‘Paesi non allineati’ o più comunemente detti Paesi del Terzo Mondo. Il fenomeno del sottosviluppo è uno dei più radicati della nostra epoca. L’esperienza degli ultimi trent’anni mostra che persiste un solco profondo tra i paesi sviluppati e i paesi in sviluppo.

In politica Internazionale la questione sul “terzo mondo” resta legittimamente al vertice. Quali siano le cause della schiacciante povertà in cui riversano tali Paesi non è semplice da stabilire tra le prime cause vi sono  probabilmente: il colonialismo e il neocolonialismo e le lotte interne non soltanto  a carattere ideologico ma anche politico, ben note e visibili sono invece le conseguenze: malnutrizione, morte prematura, denutrizione, basso tasso di alfabetizzazione, mancanza di strumenti per poter avviare un opera di progresso, quanto appena detto, favorisce la creazione  governi altamente instabili.

Come disse lo scrittore Gregory David Roberts “Quando vivi lavorando la terra, il suolo che dissodi e il seme che getti sono tutto ciò che possiedi, e a volte, troppo spesso nulla può aiutarti ad affrontare la fame e la paura del male se non la gioia  silenziosa che Dio infonde nelle cose che sbocciano e crescono”. Far entrare o assorbire il dolore delle vite altrui nella  nostra esistenza non è cosa semplice,  difficile è allo stesso modo respirare l’odore di povertà se si è “diseducati” alla povertà, eppure spesso si cita e si reclama la tanto agognata “fratellanza” e allo stesso tempo si crea paradossalmente  una barriera, un confine o una linea di demarcazione tra due mondi.

Un mondo frenetico, caotico e per certi versi “serenamente” egoista perso nel proprio relativo benessere e un altro silenzioso, lontano, stanco ma pur sempre  in attesa di un cambiamento.

Immagine: Rossana Cannavacciulo


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :