Fermi, l’inconsapevole autore del Paradosso
Ogni Ufologo o Ufo-scettico ha un sogno non tanto inconscio: quello di risolvere il cosiddetto Paradosso di Fermi, oltre per motivi di celebrità risolvere tale paradosso significherebbe provare l’esistenza di civiltà extraterrestre che sarebbero quindi alla base delle teorie UFO, d’altra parte provare la non esistenza di vita extraterrestre ovvero il fatto che siamo l’unica entità vivente nell’universo proverebbe di conseguenza che gli ufo non esistono o s fenomeni puramente naturale e non artificiali guidati cioè da extraterrestre di fatto risolvere il paradosso e’ importante per risolvere questa triste diatriba. Ma cosa è il paradosso di Fermi? si originò nel lontano 1950 precisamente nel laboratorio di Los Alamos dal padre della atomica che insieme agli amici Edward Teller, Emil Konopinski e Herbert York discuteva sulla esistenza o meno di vita extraterrestre sull’onda emotiva di numerosi avvistamenti che si susseguivano in quegli anni magari attraverso calcoli probabilistici, quando all’apice della discussione fece una giustissima osservazione sintetizzata in questa frase o domanda: “Where is everybody?” ( Ma dove sono tutti quanti?) ovvero Se ci sono numerose civiltà evolute, perché non abbiamo ancora ricevuto prove di vita extraterrestre come segnali radio, sonde o navi spaziali?” in realtà quello di Fermi all’inizio cioè quando fu elaborato dallo stesso, non fu un vero e proprio paradosso o perlomeno così considerato da coloro
che partecipavano a tali discussioni, ma una critica osservazione molto simile a quelle che si facevano intorno agli avvistamenti degli ufo all’epoca da parte di operai impiegati e professionisti ed ecc. ecc. e non per questo si potevano ritenere autori di paradossi del resto e’ difficile considerare le affermazioni di Fermi simile per esempio al paradosso di Einstein-PodolskyRosen che fu un’aperta sfida all’interpretazione di Copenaghen della meccanica quantistica. In realtà divenne un paradosso solo dopo la formulazione della famosa equazione di Drake formulata nel 1961 dall’astronomo e astrofisico statunitense Frank Drake per stimare il numero di civiltà extraterrestri esistenti in grado di comunicare nella nostra galassia. A questo punto la situazione diventa appunto paradossale, in quanto la logica e la sensazione supportata dalle benigne stime della equazione di Drake ci dicono che gli extraterrestri esistono ma d’altra parte non esistono prove tangibili fatte su osservazioni della loro esistenza; è proprio questo il nocciolo del paradosso di Fermi c’è qualcosa di sbagliato nelle nostre sensazioni , logica o le stime delle equazioni di Drake? oppure e’ la nostra osservazione ad essere errata?
di conseguenza da questo paradosso si sono sviluppate tante soluzioni tutte considerate non esatte precisamente possibili e allo stesso impossibili ,elenchiamole qualcuna: quella più semplice?
La Soluzione della rarità della Terra ovvero che la probabilità che la vita si evolva spontaneamente nell’universo e si evolva fino a produrre una civiltà evoluta, sia estremamente bassa La vita da noi conosciuta quella basata sul carbonio sembra essere sorta grazie alle coincidenze di diversi fattori un fatto che viene considerato piuttosto raro che si verifichi nell’Universo.
Una soluzione sebbene condivisa da molti piuttosto fallace: prende in considerazione un solo modello , quello previsto per la vita umana che si basa sul carbonio, ma non sappiamo se esista una reale possibilità di vita che si basa su elementi diversi dallo stesso, il concetto di rarita’ non esclude il fatto che possa ripetersi in altri pianeti considerando difficile sostenere che dal Big Bang non si sia originato un pianeta con caratteristiche simili a quelle della terra oltre tutto è proprio la scienza che sostiene che un fenomeno per essere considerato dal punto di vista scientifico deve essere ripetibile, in questo caso dovremmo considerare la vita un fatto non propriamente scientifico pertanto sebbene ritorneremo su questa soluzione non è affatto indicata per risolvere il paradosso di Fermi
Le civiltà evolute non durano abbastanza: secondo tale soluzione che prende in riferimento ciò che sostiene le equazioni di Drake , cioè che una civiltà dura in media 10.000autodistruzione prima che sia capace di farlo.dotata di tali armi ma ancora sopravvive ad essi.
L’universo e’ formato da civilta’ che non hanno capacita’ di mettersi in contatto tra di loro : una frase che potremmo contrastare con: tutte le civilta’ hanno la tecnologia necessaria o alcune per un ovvio calcolo di distribuzione hanno tali tecnologie
Hanno una tecnologia talmente superiore da non poterci ascoltare Con le nostre onde radio?
Possibile’ che abbiano dimenticato una tecnologia che probabilmente hanno gia’ usato nel passato?
Non vogliono comunicare : penso che possa essere soluzione migliore, basti pensare alle volte in cui le civiltà terrestre più avanzate culturalmente e tecnologicamente sono entrati in contatto con civiltà meno avanzati, tali popoli hanno subito conseguenze come per esempio i nativi americani, gli africani, indigeni australiani e i Maya, qualcuno dei quali rischia addirittura l’estensione, pertanto se esistono civiltà extraterrestri che hanno conoscenze tali da superare milioni di kilometri è possibile che tale superiorità si manifesta anche in ambito culturale cioè siano arrivati a capire il fatto che la loro presenza possa in qualche modo cambiare il destino o l’evoluzione di un popolo che sia culturalmente che tecnologicamente ha un grado molto più basso del loro, ma d’altra parte è difficile considerare che tutte le diverse civiltà extraterrestri la pensino allo stesso modo è probabile che almeno una civilta’ voglia per motivi vari venire a contatto con altre civiltà di basso rango quanto sopra solo quelle che io considero le soluzioni più famosie che peraltro sono risultate impossibili è possibile allo stesso modo cioè appoggiata da alcuni e contrastate da altri .
Stephen Webb, fisico teorico che si occupa di divulgazione e didattica della fisica e della matematica è uno dei tanti intellettuali che ha provato a risolvere il paradosso ne il libro ” Con Se l’universo brulica di alieni…dove sono tutti quanti?” elabora 49 possibili soluzioni tutte facilmente smentite è una che egli considera la soluzione giusta ovvero quella della rarità della vita, nella quale le condizioni in cui si sviluppa la vita sono particolarmente difficili , per cui si potrebbe dire che non riusciamo ad incontrare alieni proprio perché non esistono ovvero esistiamo solo noi. come già descritto sopra la rarita’non costituisce esclusività, questa soluzione cozza contro tutti i calcoli di probabilità, è come se io sostenessi che lanciando per 1 miliardo di volte un dado la faccia con il sei esca una sola volta; è possibile ma poco probabile, del resto si può sostenere allo stesso che è alquanto presuntuoso considerarsi come unica specie vivente dell’universo così come è da considerare presuntuoso considerare che non siamo soli, affermazioni che si contrastano tra loro e possono essere messi alla pari su uno stesso piano per cui mi dispiace per Stephen Webb ma questa soluzione è palesemente sbagliata. Fino ad ora si è considerato ovvero si è voluto ricercare una possibile soluzione al paradosso di Fermi, anche se forse non era sua intenzione crearlo, piu’ probabile una battuta scambiata con i suoi colleghi durante il pranzo ovvero si e’ voluto esaltare questo episodio per alimentare la leggenda di questi grandi personaggi allo stesso modo dei 1000 e più aneddoti che vengono sempre citati in relazione al grande Einstein , ma nessuno ha provato a valutare se questo è un paradosso esatto o errato, cioe’ che non ha nessun tipo di soluzioni possibili. Stephen Webb ha valutato 50 soluzione ma con tanta fantasia e pazienza potremmo ricavare altre 50 -100 1000 e più soluzione tutte possibile e tutte impossibili, mi sembra molto simile ad una operazione algebrica ovvero alla divisione di un numero per zero, quante soluzioni permetterebbe questo tipo di operazione infinite se non si considerasse che tale operazione sia errata l’errore infatti è proprio quello di dividere il numero per zero è come se non si dividesse affatto il numero, quindi ci conviene capire innanzitutto cos’è un paradosso:
E’ un’affermazione, proposizione, tesi, opinione che, per il suo contenuto o per la forma in cui è espressa, appare contraria all’opinione comune , alla verosimiglianza o a i principi generali di una scienza , ad una teoria o ipotesi sorprendente o incredibile a prima vista ma che, all’esame critico, si dimostra valida. Ma un paradosso può essere sbagliato, se si basa su qualcosa di errato, se non tiene conto correttamente degli elementi che parte da presupposti falsi, oppure anche se condotta con apparente rigore logico crea un sofisma cioè un’argomentazione capziosa e fallace, apparentemente valida ma fondata in realtà su errori logici formali o ambiguità linguistiche un paradosso sbagliato potrebbe essere : se la Ferrari esiste, come mai nel mio paese non ne vedo? potremmo a questo tipo di paradosso ottenere infinite soluzioni per un semplice motivo che il paradosso non esiste e’ sbagliato infatti la Ferrari c’è ,un esempio attinente dovrebbe essere quello relativo al Bosone di Higgs la cosiddetta particella di Dio che ricordiamo essere previsto dal modello standard cioè la teoria sulla quale si basa tutta la fisica moderna sebbene il bosone fu teorizzato nel 1964 è stato osservato soltanto nelle 2012; negli anni che precedettero la sua osservazione si sarebbe potuto benissimo creare un paradosso del tipo: se il Bosone di Higgs esiste sebbene previsto dal modello standard da formule matematica ed ecc. ecc. perché non è stato osservato o meglio catturato? per risolvere tale paradosso si sarebbero prodotte infinite soluzioni e non avremmo avuto la percezione che il paradosso fosse in ralta’errato in quanto ancora non osservato o catturato costa successo ricordiamo nel 2012 . Or bene se consideriamo che le possibilità di trovare il Bosone di higgs sia stata un miliardi di miliardi superiore a quelle di trovare un alieno dello spazio potremmo applicare il paradosso del bosone a quello di Fermi in quanto non riusciamo trovare una soluzione giusta ma infinite soluzioni possibili e non possibili, appunto come Dividere un numero per zero , con la consapevolezza anzi con la non consapevolezza di essere in presenza di un paradosso errato, proprio per il fatto che ancora non abbiamo scoperto vita extraterrestre, infatti la scoperta della stessa non è la soluzione del paradosso ma dimostrerebbe la sua fallacita’ in quanto se si vedessero gli extraterrestre il quesito di Fermi non avrebbe senso come la Ferrari e il Bosone di sopra. Se ancora avete dubbi su quanto affermato sopra, potremo riprodurre un paradosso completamente sovrapponibile come identico opposto a quello di Fermi: Se gli alieni non esistono perché vediamo nei cieli degli oggetti volanti che sembrano avere una tecnologia ben superiore alla nostra? possiamo trovare 1000 e piu soluzioni possibili e impossibili al tempo stesso a questo paradosso addirittura alcune di queste potrebbero essere l’opposto contrario di quelle utilizzate per risolvere il paradosso di Fermi per esempio con la teoria della rarità della vita: sebbene siano rare le condizioni che sviluppano la vita non sono esclusivi solo per la terra pertanto la soluzione più semplice a questo paradosso e chi gli alieni esistano……. Pertanto se opponiamo al paradosso di fermi i paradosso di cui sopra abbiamo un’operazione algebrica che ha un solo tipo di risultato: ZERO
P.S. Non dimentico tristemente La scomparsa di Giulio Andreotti Franca Rame e quella sicuramente piu’ drammatica visto l’eta’ della vittima e il motivo per cui si e’ verificata ovvero quella del Carabiniere Tiziano Della Ratta di Maddaloni ucciso per sventare una rapina Un omicidio che non puo’ essere giustificato in nessuna maniera possibile
Il paradosso d’autore