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Il paradosso Grillo

Creato il 18 marzo 2013 da Bruno

Il paradosso Grillo
Che l' intero fenomeno Grillo costituisca un ( peraltro piacevole e si spera anche utile ), paradosso logico e sistemico, lo avevo già annunciato molti mesi fa, in tempi non sospetti, quando con questo post ( peraltro rieditato, quindi risalente a data ancora anteriore ) affermavo che: "l' unica soluzione percorribile sarebbe venuta dal sistema stesso", forse mandando in frantumi qualche bella speranza dei seguaci convinti di andare in tal modo "contro" il sistema.
Come dico e ripeto ormai da qualche post, si tratta infatti di mettersi semplicemente d' accordo su "cosa" si intenda esattamente per "sistema". E nella mia concezione "ciclica" non solo non ha senso porre in questi termini la questione, ma TUTTE le questioni riguardanti Grillo diventano paradossali, se poste in questi termini. Peraltro di un sistema che non solo "ruota da solo", ma sta anche introducendo un "tornante storico" atto a portare al suo stesso superamento, alla evoluzione verso un modello "altro" da quello finora adottato di tipo "democratico-borghese". Nome che, ascoltando il vento che tira, ci suggerisce già da solo QUALE sarà la direzione del voluto cambiamento, ossia verso un modello che per sua stessa ammissione possiamo chiamare "partecipativo-popolare".     
Veniamo quindi alla "reductio ad absurdum" dei luoghi comuni che vanno per la maggiore parlando di Grillo.
1) "Sistema o Antisistema" ? ...  ah fate un po' voi ... Prima tanto ignorato, snobbato e denigrato, quanto poi tanto favorito da fin troppe eccessive concomitanze, e da una campagna elettorale antagonista completamente farlocca, a fargli conquistare la posizione elettorale; prima attaccato dai media come "populista antipolitico", poi rincorso come una bella donna che si fa desiderare ... E' ovvio che se non ci fosse stata dietro una precisa volontà sistemica, lo si sarebbe semplicemente ignorato, ed il dissenso così catalizzato spinto a scaricarsi nel nulla. Il fatto è che la questione così è mal posta; le giuste domande da farsi sarebbero infatti:
1) CHI guida attualmente il sistema e
2) QUALI FORZE MOTRICI utilizza il sistema, dalle quali non può prescindere
3) QUALI CAMBIAMENTI vuole, e quali DEVE introdurre il sistema stesso.
... Quindi la questione va casomai posta in questi termini. E visto che alla prima qui si è già data una risposta a questo punto ASSIOMATICA ( ossia sulla quale non torno più ), vediamo brevemente le altre.
2) Il "paradosso elettorale":  come già detto anche qui, l' attuale sistema usa come classe motrice, fin dalla sua introduzione storica, quella "borghesia imprenditoriale" atta a trainare l' economia reale. Va da sè che QUESTA sarà la classe socialmente premiata ed incentivata, proprio attraverso il modello democratico rappresentativo, a conquistare la maggioranza all' interno del paese.
E anche se poi subentra una crisi " artefatta" a spingere oltre confine le industrie e i capitali maggiori e far fallire dentro confine parte di quelle minori, anche le ultime votazioni stanno a confermare quanto il "partito unico degli aventi interessi grandi o piccoli in gioco e da difendere" ( PD + Pdl + Monti ) raggiunga la nettissima maggioranza del 75% circa. Contro i quali nulla può nessuna ipotesi governativa di Grillo, col suo 25% di "diseredati" circa, non almeno volendo mantenere la verginità come promesso, e non nel "normale" impianto democratico.
Del resto, il paradosso si spinge anche oltre: un movimento che vuole conseguire il "superamento" dei partiti, è ovvio che tenda a porsi come unico referente di maggioranza se davvero intende "scalzare pacificamente" tale schema di governance e sostituirlo con altro: ovvio a questo punto che la strategia cercata è altra, e può essere solo o l' improbabile andare a nuove elezioni ( sarebbe tanto diverso il risultato ? ), o ad un governo tecnico Grillo nominato a fronte dell' impossibilità di formarsi un governo eletto.
3) Il "paradosso sociale":  anche ammettendo che comunque arrivi a governare, Grillo si troverebbe a dover gestire un enorme paradosso sociale, dove il 25% dei "diseredati" dal sistema dovrebbe governare e gestire il 75% di quelli che il sistema ha fin qui premiato ... e farlo in un contesto "democratico", e per giunta di crisi economica, è dura ... Sarà dura togliere i privilegi a questo 75%, e sarà dura invitarli cortesemente a rinunciarvi ...
... Anche qui, la logica è paradossale se vista in questi soli termini, senza l' introduzione di qualcosa che o ci sfugge, o non ci vien detto ... In effetti, ci troviamo nel classico momento il cui il sistema solitamente, giunto a questo punto, introduce una bella guerra et voilà, tutte le situazioni paradossali di colpo si risolvono, spingendo inoltre il sistema stesso a ripartire.
EPPURE ... eppure è precisa volontà del sistema che Grillo ora si trovi dove sta; non solo, ma se davvero intende "evolvere pacificamente" ad altro modello di sviluppo e di governance, DEVE, per forza di cose, spegnere in qualche modo gli aspiratori economici ( anche perchè non puoi cavare sangue da una rapa, ed un debito il cui rapporto virtuale/reale è di qualcosa come 10:1, è di per se stesso inesigibile ).
Il paradosso Grillo Quindi le cose vanno inquadrate in un contesto a noi non noto, perchè così non stanno in piedi, inutile discuterne ... Vanno inquadrate in un contesto complessivo dove del resto sembra che il palcoscenico muoia dalla voglia di sostituirsi da solo, di venir giù "sua sponte": in un contesto dove i Papi si "dimettono" e subentrano "Papi Architetti", dove si svelano con perfetta orologeria annosi scandali bancari, e dove si riprendono altrettanto ad orologeria i soliti processi contro il solito "golem" dell' umana perdizione ... mah, grandi fuochi d' artificio si preparano ...
( E di fatto, se guerra si vuol evitare, va da sè che chi sarà al governo si troverà a dover gestire in qualche modo lo scoppio della bolla finanziaria, e il conseguente collasso economico ... il che si viene a sposare con la dichiarata esigenza sistemica di voler abbandonare il modello capitalista ). 
E del resto è proprio questo contesto generale di quasi auto-combustione del sistema, questa sua visibilissima volontà di auto-estinzione, di suicidio assistito verrebbe da dire, che mi porta a ben sperare che Grillo "ce la fa": perchè se "vuolsi così colà dove si puote", è perchè appunto, così si vuole ... e si puote.
Grillo quindi non è che il "catalizzatore", la scintilla di un qualcosa che comunque "è già nell' aria", di un qualcosa comunque già destinato ad avvenire: qui, tra adulti e vaccinati, sappiamo benissimo che nemmeno una scatola di maccheroni cambia aspetto se non per precise direttive e volontà di design: figurarsi una civiltà intera, figurarsi se, come davvero sembra, tale cambiamento finirà per coinvolgere l' intera Europa.
Vedrùm ... ( e intant tucùmes i marùn ).
   

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