Conciliare l’esigenze di crescita delle imprese in un momento difficile per l’economia nazionale, e a maggior ragione per quella locale, con la necessità di tutelare le emergenze ambientali, il miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni e salvaguardare l’identità del mondo rurale che caratterizza le aree montane, è la sfida che l’Ente Parco dell’Appennino Lucano, val d’Agri, Lagonegrese ha fatto propria fin dalla sua istituzione.
Questo è l’obiettivo del progetto che l’Ente ha promosso, insieme al Comune di Marsicovetere, per la valorizzazione del “Prosciutto di Marsicovetere”, un prodotto tipico la cui origine risale almeno all’inizio del secolo scorso e che stava scomparendo portandosi dietro il tradizionale allevamento di suini e i caratteristici locali di stagionatura delle abitazioni del borgo storico situato a 1000 metri di altezza sul fianco del monte Volturino, a mo’ di terrazza sul fondovalle del fiume Agri, del Lago del Pertusillo, su foreste che occupano quasi la metà del territorio e un ricco patrimonio storico che caratterizza tutti i paesi dell’area protetta.
L’azione del’Ente Parco prende il via quindi da un prodotto simbolo di questa terra, che come ha affermato il Presidente del Parco, Domenico Totaro, è così ricca anche di contraddizioni: con un potenziale di sviluppo che non ha eguali in regione ma con fenomeni di spopolamento che sono frutto di una crisi dell’economia locale che dura da troppo tempo e un degrado dell’ambiente e delle condizioni di vità generali.
Il 14 agosto, proprio nel borgo storico di Marsicovetere, l’Ente Parco e il Comune hanno presentato il progetto di valorizzazione del prosciutto , in occasione della XIII Sagra del Tartufo e alla vigilia della XXXIX Sagra del prosciutto, un occasione scelta non a caso per informare e sensibilizzare le popolazioni locali sulle potenzialità di sviluppo sostenibile dell’area, mettendo in evidenza che la numerosità e qualità delle produzioni tipiche non deve essere solo occasione di intrattenimento , ma anche di partecipazione e di impegno nelle azioni di salvaguardia e sviluppo che le istituzioni regionali e territoriali mettono in atto.
E il progetto presentato è la dimostrazione dell’impegno che l’Ente Parco prende con il territorio. Un progetto che prende il via all’inizio dell’anno e che con un lavoro di coordinamento insieme al Comune di Marsicovetere e con il supporto dell’Inea Basilicata, ha costruito le premesse per la definizione di una strategia condivisa tra le istituzioni che operano sul territorio troppo spesso in maniera frammentata, tra gli imprenditori dell’area, salumifici e allevatori, decisi a realizzare la filiera adottando un disciplinare di produzione e a scommettere e rischiare sullo scenario di sviluppo proposto, tra le strutture pubbliche e private che sul territorio possono fornire assistenza e servizi alle imprese. Un approccio integrato e interdisciplinare che ha un forte carattere dimostrativo e che l’Ente Parco intende adottare in futuro anche per altre iniziative di sviluppo sostenibile sia nel settore agroalimentare che in quello turistico e artigianale.
La presentazione del progetto a Marsicovetere ha rappresentato l’occasione per informare e sollecitare la partecipazione della quarta componente del progetto: la popolazione locale, visto che il Comune coglie l’occasione creata dalla filiera produttiva di disporre di locali di stagionatura per proseguire nella riqualificazione del patrimonio edilizio e (ri)animare un borgo storico tra i più belli della Valle, ma soggetto a un forte spopolamento, pur rappresentando una porta d’ingresso strategica per l’area protetta, segnando il confine tra la montagna e il fondovalle antropizzato. E a presentare l’iniziativa e il percorso di lavoro già avviato c’erano proprio i soggetti che finora hanno dato vita alla partnership: l’Ente Parco con il suo Presidente Domenico Totaro, il Comune di Marsicovetere con il Sindaco Claudio Cantiani e rappresentante anche dell’Area Programma Val d’Agri, l’INEA con Gerardo Delfino, l’Alsia con Rocco Sileo, il Gal Akiris con Ennio Di Lorenzo, il CRA con Corrado Lamoglie, gli imprenditori con Rosita Ponzio. A dimostrazione dell’intesa raggiunta e dell’impegno a proseguire con l’autonomia, le risorse e le competenze che ciascun soggetto potrà mettere in campo ma con un tavolo di lavoro comune preso l’Ente Parco Appennino Lucano, Val d’Agri e lagonegrese.
L’Ufficio Stampa