Magazine Arte

Il Parco dello Stirone, dove la natura diventa strumento dell’antimafia. E l’Aspromonte?

Creato il 11 ottobre 2014 da Ambrogio Ponzi @lucecolore
gufo stirone
Il sito StrettoWeb.com di Reggio Calabria titola così un articolo che si apre con queste parole:
"Come la natura può farsi strumento di legalità? Troviamo un esempio eminente a Parma, dove, all’interno del Parco dello Stirone, sorge un bene confiscato alla mafia. Questa struttura viene utilizzata per realizzare un Centro di Recupero per la fauna selvatica e per i campi estivi dedicati ai giovani volontari di Libera.
La natura sembra richiamare da sempre il concetto di libertà. La libertà è qualcosa che in qualche modo viene limitata, ostacolata dalla mafia. La libertà di essere, di scegliere, se c’è sempre chi ci scavalca perché ha una spalla “amica” pronta a “raccomandare” e a chiedere “favori“. Libertà da una mentalità che, come spiega Sergio Tralongo, responsabile del Parco, durante una sua intervista realizzata per la produzione del film\documentario “Muro Basso”, è molto radicata e non solo al Sud." Parco dello Stirone Lo segnalo per i contenuti, ma anche perché questo articolo, che viene da così lontano, ci fa conoscere una realtà molto vicina. 
Intervista realizzata per la produzione del film/documentario "Muro Basso", nel Parco dello Stirone (Parma), in un bene confiscato utilizzato per realizzare un centro di recupero per la fauna selvatica. Il video fa parte del progetto di educazione antimafia del Dipartimento di Scienze dell'educazione dell'Università di Bologna. www.educazioneantimafia.unibo.it


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog

Magazines