E del resto la cultura della Lega e della destra fasciovaticana presenta caratteri molti simili a quelli che hanno nutrito la pazzia di Breivik e poco importa se da noi alimentano solo la mediocrità di un potere opaco, avido e arrogante: il trogolo è lo stesso. Lo dimostra il voto di ieri con il quale la Camera ha mandato al macero la legge anti omofobia. Nascondendosi dietro un pretesto i nostri rappresentati hanno dato voce al libro-diario di Breivik, dove spesso si inveisce contro i diritti dei gay, considerati come una delle tossine portate dal complotto marxista leninista. Non facciamoci depistare dal contesto vaneggiante, il folle di Oslo esprime la medesima cultura della destra italiana e quella che ieri si è espressa con il voto pro omofobia: quella che ha in odio i “movimenti politicamente corretti come: femminismo, pro-droga e pro-rivoluzione sessuale, anti-razzismo, anti-fascismo, anti-cristianesimo, anti-capitalismo, i diritti dei gay e disabilità, ambientalismo”. Firmato Breivik.
Magari a qualcuno potrà sembrare esagerato, ma questo elenco è esattamente ciò che è stato predicato in questi anni e potremmo esaminarli uno a uno, dal revisionismo, alla riduzione delle donne a corpo da consumare, dalle leggi catto integraliste, alle politiche energetiche, alla sottrazione di risorse per chi soffre di disabilità. E oggi la negazione di una legge anti omofobia con la scusa che questo darebbe uno “status” particolare agli omosessuali mentre i cittadini sono tutti uguali. Infatti è ben noto che gay e lesbiche possono sposarsi, adottare figli, formarsi una famiglia come tutti gli altri.
Questo uso della uguaglianza teorica per favorire la disuguaglianza reale è veramente repellente. Come del resto i personaggi che ci giocano sopra.
Ovvio che costoro, avendo malauguratamente il potere e il consenso, non fabbricheranno bombe o andranno in giro col mitra. A loro basta fare strage di civiltà.