Signora – esclamò- quando si vende un libro a una persona, non gli si vendono soltanto dodici once di carta con inchiostro e colla, gli si vende un’intera nuova vita. Amore e amicizia e umorismo e navi in mare di notte; c’è tutto il cielo e la terra in un libro, in un vero libro, intendo.
Il Parnaso ambulante di Christopher Marley, pubblicato da Sellerio con la traduzione di Rosanna Pelà ed Enrico Piceni, è un piccolo gioiello. Per gli amanti dei libri e dei librai, soprattutto, ma anche delle storie d’avventura e dell’amore.
È la storia di Elena, che un giorno decide di prendersi una vacanza dall'accudire la fattoria e il suo presuntuoso fratello scrittore, per girare un po’ il mondo e vendere libri a bordo del Parnaso ambulante, vendutole da Roger Mifflin, un buffo ometto che ha fatto del diffondere l’amore per i libri e la lettura la sua missione di vita ma che ora è un po' stanco e vuole ritirarsi a scrivere il suo, di libro. Una decisione presa all'improvviso, quella di Elena, e che la porterà ad affrontare tante avventure e, soprattutto, a riflettere su se stessa e sull'amore, per i libri e per gli altri.
Leggere dei buoni libri rende umili, io credo. Quando un libro veramente grande ci mostra le meraviglie intime dell’animo umano, ci si sente piccoli per forza, come quando si guarda il Dipper in una notte serena, o si ammira il levar del sole d’inverno, uscendo a raccogliere le uova. E ogni cosa che ci fa sembrare piccoli è ottima per noi.Non serve fare un riassunto della trama, perché il libro è corto e qualunque cosa vi dicessi, rischierei di rovinarvi la sorpresa e il divertimento di scoprirlo da soli.
C’è tanto in queste centosessanta pagine. C’è l’amore per i libri e per la lettura, dicevamo, come strumenti di evasione o di distrazione da un mondo che a volte ci sembra un po’ stretto, ma anche una critica verso certi editori che non conoscono i loro lettori (e fa impressione quanto possa essere attuale un romanzo scritto nel 1948) e verso certi scrittori a cui il successo ha tolto un po’ di umiltà.
Ho sempre avuto la convinzione che sia meglio leggere un buon libro che scriverne uno cattivo.C’è l’avventura, una sorta di romanzo picaresco con protagonista una donna, un camioncino pieno di libri, un cane, un cavallo e un buffo omino. E c’è l’amore, che può nascere a ogni età e anche nelle situazioni più bislacche.Il Parnaso ambulante mi è piaciuto un sacco, grazie anche allo stile ironico e garbato di Christopher Morley, che la letteratura la doveva proprio amare tanto. E mi è piaciuto anche in questa vecchia traduzione, che anziché irritarmi, come spesso fanno le traduzioni così antiquate, mi ha fatta sorridere più e più volte (i nomi propri tradotti, le parole che risultavano intraducibili lasciate semplicemente così, lo stile molto antiquato della lingua… ) e ha dato, secondo me, ancor più forza al libro e al suo valore, portandoti direttamente nell'epoca in cui è stato scritto e nei luoghi di campagna in cui è ambientato. Insomma, è un piccolo grande libro che tutti gli amanti dei libri dovrebbero leggere. Per le ossa di Byron!
Titolo: Il Parnaso ambulanteAutore: Christopher MorleyTraduttore:Rosanna Pelà ed Enrico PiceniPagine: 161Editore: SellerioAcquista su Amazon:formato brossura: Il parnaso ambulante