Per un po' di tempo, Alexander Trocchi fu un intimo amico di Guy Debord, sia dal punto di vista intellettuale che personale. Debord era rimasto completamente affascinato dall'idea di Trocchi, de "l'insurrezione invisibile di un milione di menti, di un grande esercito in uno stato di incubazione, anche se latente, e pronto ad attaccare, per perfezionare l'assalto finale alla società di classe."
Scriveva, ancora, Trocchi:
«Il colpo di stato mondiale dev’essere culturale nel più vasto senso del termine. Con i suoi mille tecnici, Trotzky occupò i viadotti e i ponti e gli snodi telefonici e le centrali elettriche. La polizia, vittima delle convenzioni, contribuì alla sua brillante impresa montando la guardia ai vecchi chiusi nel Cremlino. Loro stessi non avevano avuto la necessaria elasticità mentale per cogliere che la loro presenza nelle tradizionali sedi del governo era irrilevante. La Storia li aveva aggirati. Trotzky aveva le stazioni ferroviarie e le centrali elettriche, e all’atto pratico il “governo” veniva chiuso fuori dalla Storia da parte delle sue stesse guardie. Così l’insurrezione culturale deve impossessarsi delle reti della comunicazione e delle centrali della mente».
Tutto ciò coincideva con le idee di sovversione totale della vita e dell'arte sostenute da l'Internazionale Situazionista, idee che dovevano già trovarsi (in una forma o nell'altra) nella mente del proletariato europeo, ma che dovevano essere rese visibili.
Per Trocchi, la violenza degli studenti, dei neri dei ghetti americani, dei teddy boys, era la "diretta conseguenza dell'alienazione dell'uomo nei confronti del suo stesso proprio essere, come conseguenza della rivoluzione industriale", dal momento che "l'uomo ha dimenticato come si gioca ".
Era la moderna teoria rivoluzionaria adattata ai tempi, ed al trionfo, una società spettacolare mortalmente nociva. Trocchi venne arrestato negli Stati Uniti per presunto possesso e traffico di droga. In un comunicato di assoluto appoggio, firmato da tutti i membri dell'Internazionale Situazionista, si affermava che l'uomo, conosciuto come il "Burroughs scozzese", era "senza dubbio l'artista più creativo e intelligente dell'Inghilterra di oggi. "
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