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Il passato di Sara – Chevy Stevens

Creato il 17 luglio 2014 da Ilariagoffredo

Amici,

questa estate dal tempo singhiozzante sembra essersi finalmente ripresa. Cosa avete in mente per le vacanze? Vi piace leggere sotto l’ombrellone?

In questo appuntamento vi parlo dell’ultimo libro di Chevy Stevens, da oggi in libreria.

 

IL PASSATO DI SARA

Chevy Stevens

Fazi Editore

il passato di sara

 

Trama

Sara sta per sposarsi, trentaquattro anni, restauratrice di mobili antichi e madre di Ally, una bambina di sei anni nata da una relazione precedente. È una fase della vita costruttiva, ogni giorno è da affrontare con pienezza e Sara rovista nei pensieri, non smette di fare somme e sottrazioni, di definire se stessa quanto più possibile. Per questo le è inevitabile andare a cercare i propri genitori naturali: da figlia adottiva non li ha mai conosciuti, ma ora l’urgenza è inarrestabile, Sara è pronta per iniziare la ricerca delle proprie origini. Ma Julia Laroche, la madre naturale, appena se la trova di fronte la respinge con durezza, una reazione comprensibile sulle prime, che nasconde però un segreto custodito da oltre trent’anni. È da qui che iniziano a serpeggiare i primi sospetti di una storia molto più nera di quanto la donna potesse mai immaginare, nella quale si trova a dover fronteggiare le insidie di un padre il cui profilo umano è quel che di più basso possa realizzarsi nella nostra specie. Narrato attraverso capitoli corrispondenti a una sequenza di sedute psicanalitiche, Il passato di Sara è il racconto di una discesa agli inferi, dove i pericoli sono mortali e minacciano ciò che di più caro ha la protagonista. Sara confessa le terribili scoperte incontro dopo incontro.

L’autrice

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Chevy Stevens (nata nel 1973 come Rene Unischewski) è un’autrice canadese di romanzi thriller. Vive sull’isola di Vancouver, nella Columbia britannica.

Stava lavorando come agente immobiliare quando ha avuto l’idea per il suo romanzo Scomparsa (Fazi, 2012), nel quale un’agente immobiliare viene rapita. Il libro Scomparsa è stato un New York Times bestseller.

Recensione

Certe volte mi viene voglia di leggere un thriller: Chevy Stevens non mi ha delusa.

Il romanzo Il passato di Sara è un thriller, ma dai contorni morbidi, un bel thriller psicologico.

La vita di Sara all’apparenza è perfetta: una famiglia tranquilla, un fidanzato premuroso, una figlia adorabile e un lavoro che ama. Al di sotto della sottile patina di perfezione però, si nasconde la realtà delle cose.

La protagonista si sente come un cane randagio a cui è concesso solo di dormire nel portico perché potrebbe sporcare il salotto.

Sara infatti è stata adottata e, in cuor suo, ha sempre sofferto per questo; il padre adottivo, con il quale sin da piccola ha avuto un rapporto conflittuale, non perde occasione per farla sentire inadeguata, incapace; la figlia Ally, proprio come la madre, mostra a volte scatti d’ira che spaventano in una bambina di sei anni.

Quasi per gioco Sara decide di indagare sul proprio passato e si avventura alla ricerca della madre biologica. La donna, che non vive neanche molto lontano da lei, è una docente universitaria stimata e conosciuta che tuttavia non vuole avere niente a che fare con la figlia trentenne saltata fuori all’improvviso. Sara non si arrende: assumendo un investigatore privato scopre qual è il segreto che la madre Julia nasconde e perché apparentemente la detesta.

Lo shock è tale che Sara, prima ancorata a una vita tranquilla e piacevole, si ritrova quasi sola in mezzo alla tempesta degli eventi. La natura oscura di suo padre si rivela all’improvviso eppure lei si rende conto di esserne sempre stata, in qualche modo, cosciente, contaminata. Tutto comincia ad andare a rotoli: i rapporti con i genitori adottivi e le sorelle, il progetto di matrimonio con il fidanzato, il legame di fiducia costruito con Ally. Coinvolta nelle indagini della polizia che cerca di catturare un pericoloso killer, Sara diventa un oggetto in balia delle proprie paure ma, per amore delle persone che ama, non può lasciarsi andare: deve combattere.

Ho trovato originale il modo in cui le vicende vengono raccontate: al passato prossimo, di volta in volta, quando Sara si reca alle sedute di psicanalisi. Di Nadine, la psicanalista, non udiamo mai la voce, né vediamo un movimento, ma a lei Sara si rivolge con il cuore aperto, nuda di fronte alla realtà.

Senza che il lettore se ne renda conto all’inizio, ogni capitolo svela particolari semplici eppure importanti della vita e dei personaggi e la voce di Sara lo fa in modo così naturale che non viene nemmeno da pensare che tali personaggi non esistano realmente. La sensazione è quella di ascoltare un discorso molto confidenziale, bellissimo da seguire, toccante eppure crudo, vero.

Un libro che, con la metafora della vita della protagonista, scava a fondo nell’animo umano mettendone a nudo le paure, le reazioni di fronte alle situazioni più estreme. Una lettura interessante e coinvolgente, incalzante.

Valutazione:

4


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