LACRIME PIOVANE.
Il profumo, al primo impatto, ti faceva immaginare di possedere una splendida aggressività competitiva, così, tanto appena sufficiente per attrarre l’attenzione; dopo subentrava uno speciale acre di nullità che, leggera e muta, trasmetteva pulsioni inenarrabili e risvegliava il senso misterioso di essere ciò che mai, riflettendo umanamente, avresti voluto diventare neppure per un momento. Il profumo al tuo cane non suscitava neppure un abbaio, ma, comunque, era indispensabile trovargli un nome adatto per indurre al suo inutile acquisto. Un’idea geniale e bellissima partorì quel nome: “Arroganza”. Poi, l’assillante pubblicità, costruì il successo del prodotto. “Arroganza” aveva una fragranza tanto insipida quanto infida che non diceva nulla all’olfatto canino e suscitava una grande repulsione alla saggezza ma, al contrario, trasmetteva tantissimo ai “consumatori”, che s’illudevano di contare qualcosa nel periodo totalitario dell’eloquenza. La parola arroganza da sempre significa: senso di superiorità nei confronti del prossimo che si manifesta con un costante disdegno e un’irritante altezzosità; genericamente insolenza. (Ricordo da un racconto di Vasco).
F A L S I T O P I A R R O G A N T I
La Storia con i Patrioti gettate
nel fango l’Ideale in cui credeste
falsi topi in riformisti equiparati
alle carogne dalle fogne ritornate.
Oscurate il baleno del rimorso ridicoli
marciate nel futuro al Passo del Gambero
schifosi seguaci dell’oro mercato
potenti traditori meschini politicanti.
-Renzo Mazzetti-
(Lunedì17 novembre 2014, ore 09,50)
http://renzomazzetti.blog.kataweb.it/2014/11/04/il-matteiano-sullomnibus/