Il Pasto Nudo

Da Nonsolopizzaecinema @audreyandgeorge
È giunto il tempo per l’ultimo post del 2011, un anno pieno di momenti che hanno creato angoscia, dubbi e paure, un anno che ha diviso molto su come si stesse operando nel mondo. Quindi anche l’ultimo post dovrebbe in qualche modo rappresentare lo stesso… e credo che quello scelto sia davvero un film che “divide”. Considerando le persone con cui ne ho parlato, sono solo 3 le categorie che ho potuto riscontrare: chi non l’ha mai visto (ovviamente i più), chi lo ha profondamente detestato e chi -come me- lo trova un grande capolavoro. Nessuna via di mezzo!
Pellicola difficile, è vero, molto difficile: probabilmente guardandolo nel momento sbagliato non sarebbe piaciuto neanche a me. Tante sono le cose “fastidiose” che vi si trovano: l’ambientazione squallida, la dipendenza da droghe di ogni tipo, che annullano l’interesse sessuale e soprattutto provocano allucinazioni paradossali. La storia tocca la folle vita di uno scrittore nel suo momento più basso, quello cioè in cui quanto sopra prevale su tutto il resto. Tanto che né i tradimenti della moglie né l’accidentale uxoricidio vanno a rivestire il minimo interesse per lui. In preda alle allucinazioni, l’identità di agente segreto con l’uso dell’omosessualità come copertura diventano la sua nuova -anche se impossibile- realtà, finendo per coprire realmente la stesura del suo libro. Un libro promettente, che non si vedrà venire alla luce, ma che si capisce essere un nuovo capolavoro.
''Il Pasto nudo è l'attimo raggelato in cui ognuno vede quello che c'è in cima alla forchetta.'' Così Jack Kerouac spiegava il motivo del titolo dato da lui stesso al delirante romanzo di William Bourroghs, che negli anni novanta David Cronenber ha trasposto cinematograficamente a modo suo. È un film forte, pieno di sfacciati riferimenti sessuali, di violenza, di scene disgustose, che però sono proprio il fiore all’occhiello di Cronenberg, il regista che ha saputo osare con notevole capacità.
In un primo momento la tentazione è stata associare questo film all’omonimo sito di cucina bio e consapevole… però il contenuto non rappresentava sufficientemente la sfida lanciata in questo film. Anche l’azzardo di citare la parte di cucina Thailandese dedicata a insetti e coleotteri poteva essere accattivante, ma decisamente disgustosa. Allora la scelta è caduta su “Prosciutto di filetto di maiale con giardiniera, mela verde e gelato al rafano”
Si tratta di un antipasto che si può avere la fortuna di assaggiare al ristorante Vecchia Malcesine, di cui abbiamo già scritto nel post su Brachetti. Il segreto del piatto non sta tanto nella sua ricetta, quanto piuttosto nell'attenzione da dedicare alla sua composizione: i colori e i sapori si armonizzano in un piatto originale e delicatissimo.Nota originale: il gelato al rafano! Per chi non avesse dimestichezza con questa erba aromatica, consiglio di leggerne i segreti nella pagina dedicata su Giallo Zafferano.
Anche i più eruditi avranno di che imparare!!
Enjoy!

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