Il Pd scegliendo l’inciucio, arrendendosi al vetero Quirinale si era messo in cul de sac nel quale dava a Berlusconi la chiave effettiva del governo, una situazione nella quale l’unica effettiva azione possibile è il rinvio in attesa che accada qualcosa o che si sia obbligati da altri a fare qualcosa. Ma alla fine i piddini sono stati costreti a dar via anche il cul de sac, travolti da una nullità politica devastante e hanno aderito allo sciopero del Parlamento contro la magistratura.
Una cosa assolutamente inedita in qualsiasi democrazia che non faccia abuso di questo nome e vorrei dire ancor più vergognosa per un partito la cui proclamata ragion d’essere è stata mandar via Berlusconi. Il Cavaliere è riuscito invece a cacciare ogni residua dignità da un soggetto politico aggregato come un Frankenstein, cucito con le membra di apparato, il ricatto del Porcellum, le idee inanimate tratte dal cimitero della seconda repubblica. E’ riuscito a coinvolgere il Pd nella battaglia contro l’idea stessa di legalità, elevandolo da complice a vero e proprio socio in affari anticostituzionali & sfasci istituzionali.
E oggi, dopo il fattaccio, non si contano le giustificazioni: il grido di dolore ex post del giovane locatore di Ponte Vecchio, prima critico sulla sentenza Mediaset, il rosario di chi ha votato solo per “disciplina di partito”, i distinguo di Civati, i bizantinismi di ogni genere, un incredibile stupidario volto a minimizzare un fatto simbolico di enorme impatto. Ma il fatto è che ormai il Pd è costretto a seguire Berlusconi sino all’inferno: non ha né le idee, né la possibilità di staccarsi dall’abbraccio mortale, è un ensemble dove sono tutti per nessuno e nessuno per tutti. Un corpo con mille teste e dunque acefalo che governa in automatico sulle nefande indicazioni di Bruxelles e gli interessi di bottega. Se si sfasciano le larghe intese non è in grado di affrontare le elezioni, qualunque cosa dicano i falsi sondaggi, né di mettere in piedi un programma realistico per il Paese. E’ come un ferito che pur di non subire una salvifica amputazione si lascia aggredire dalla cancrena. Del resto quando un partito individua il leader di maggior presa nella ribollita di Renzi, è detto tutto: televisione, immagine, giubbetti di Fonzie, idee al bando, tutto un patetico armamentario modernista che in realtà è già cianfrusaglia.
Volevano cacciare Berlusconi e ora fanno la serrata parlamentare per tenerselo ben stretto: perché con questo alzheimer galoppante qualunque cosa pur di non dover scendere dal Letta.