Provare un senso di estraneità non è mai il frutto di una scelta, è invece quasi sempre il risultato di una forma di socialità forzata, perciò sono contrario alla socialità forzata, nel mondo ci sono tanti modi di interpretare la socialità, in Italia vige il sistema della loggia, del gruppo di interesse, la famiglia stessa è un gruppo di interesse, l’ambiente di lavoro è un gruppo di interesse, la squadra di calcetto del giovedì è un gruppo di interesse, Giuseppe D’Avanzo ha scritto: “il peggio che può capitarti in Italia è farti sorprendere non protetto da un sistema di relazioni, estraneo a una forma organizzata di interessi, isolato e senza famiglia”, per me il peggio che può capitarti in Italia è farti sorprendere non protetto, estraneo e isolato eppure, all’apparenza, perfettamente inserito.
Ieri ho letto la notizia di due artisti newyorkesi che hanno costruito una ruota gigante e per dieci giorni si sono trasformati in criceti, a loro dire la cosa è servita per esplorare il tema dell’interdipendenza delle persone.