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Il peggior nemico del viaggiatore

Creato il 05 agosto 2015 da Clach
Foto: Federico Morando

Foto: Federico Morando

O il suo miglior amico, dipende dai punti di vista. Colui che forse ti aiuta a programmare il viaggio, ma che non dovresti vedere mai mentre sei in viaggio. 

Sto parlando del computer e di internet, che sono due cose diverse, anche se strettamente dipendenti. E a proposito di dipendenza, la mia unica dipendenza conclamata, oltre che il viaggio, ovviamente.

Sono appena stato 8 giorni senza il mio Acer Switch, e sono stati 8 giorni d’inferno. Come si fa a vivere senza la dose quotidiana di computer? Ne avevo già scritto l’ultima volta che mi era capitato, curiosamente proprio negli stessi giorni di fine luglio di tre anni fa, e da allora poco è cambiato. E meno male che stavolta avevo lo smartphone per collegarmi a internet!

Ora è dimostrato che internet e il computer modificano in modo importante il funzionamento del nostro cervello, soprattutto il multitasking che ce lo rovina, peggio che fumare marijuana. Il cervello che ha perso la capacità di pensare in modo continuativo e profondo a qualunque cosa, distratto da mille messaggi.

Però siamo arrivati al punto che senza non ci riusciamo a stare, come è successo a questo giornalista che ha provato un anno a vivere senza internet ed è entrato in depressione.

Il peggior nemico del viaggiatore

Mi sono imposto di fare almeno un ritiro di meditazione all’anno anche per i tremendi effetti benefici dell’astinenza digitale, prima che il mio cervello sia completamente risucchiato dalla realtà virtuale.

E a proposito di meditazione, ti invito a meditare su questa frase presa dal lungo reportage di Daniele Rielli, aka Quit the Doner, sul poker on line, che avevo copiato e incollato suquesto articolo, anche se adesso mi sfugge ovviamente il perchè..

L’emisfero sinistro cerca cioè di individuare dei “pattern narrativi” nella realtà, e dove non li trova, con una certa nonchalance se li inventa, mentre quello destro si limita a constatare istintivamente le probabilità, senza sapere nemmeno bene cosa sta facendo. Questo succede perché l’emisfero sinistro è responsabile non solo delle storie ma in un senso più ampio anche delle astrazioni dei concetti, della creatività, dei nessi, mentre quello destro identifica il dettaglio, il particolare ma non è in grado di tematizzarlo. L’emisfero destro vede il refuso, quello sinistro non lo nota neppure perché è immerso nel significato concettuale della frase, e ognuno di noi ha un emisfero che ha la meglio sull’altro (capito, cari corrttori di bozze? Ok, a seconda di come avete letto la frase fra parentesi ora sapete da che parte state).

Poi, magari la prossima volta spiego in dettaglio come internet aiuti la programmazione di un viaggio, ma ne rovina spesso il suo svolgimento, con tutto il tempo sottratto all’esplorazione del luogo in cui ci troviamo.. Magari la prossima volta..


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