Dedico questo post al gioco del calcio, il nostro sport nazionale (avevamo già avuto modo di parlarne in occasione del dibattito condotto su questo libro). L’idea mi è venuta quest’estate, nel corso di una breve vacanza a Parigi. Un pomeriggio, nel quartiere di Montmartre, proprio ai piedi della Basilica del Sacro Cuore, sono stato attratto da una folla raccolta attorno a un ragazzo che palleggiava. Mi sono avvicinato e… be’, non vorrei esagerare, ma… non ho mai visto nessuno palleggiare in quel modo. Quel ragazzo sembrava tutt’uno con il pallone… come se lo telecomandasse con la mente. Ma non aggiungo altro. Ho avuto la possibilità di registrare un video che vi propongo qui di seguito. Guardatelo. Poi, se vi va, ne discuteremo insieme…
Avete visto il video? Io, ripeto, sono rimasto molto colpito. E ho deciso di “battezzare” questo ragazzo come… Il Pelè del Sacro Cuore.
Prendendo spunto da questo video, vorrei organizzare un dibattito sul rapporto tra calcio e letteratura. E non è un caso se ho scelto come “immagine/icona” di questo post, la vecchia foto di Pasolini che gioca a pallone (Pasolini era un grande amante di questo sport).
Proverò a coinvolgere nella discussione alcuni degli autori che si sono occupati dell’argomento (a fine post inserirò riferimenti ad alcuni libri in tema). Vi invito, peraltro, a leggere su LetteratitudineNews (dove nei prossimi giorni spero di pubblicare altri contributi) l’introduzione di Carlo D’Amicis al libro da lui curato per Manni e intitolato “C’è un grande prato verde. 40 scrittori raccontano il campionato di calcio 2011-2012“.
Naturalmente faccio affidamento alla vostra partecipazione, cari amici di Letteratitudine.
Seguono, come al solito, alcune domande volte a favorire il dibattito…
1. Avete visto il video? Cosa ne pensate di questo giovane giocoliere del pallone che ho ribattezzato come il “Pelè del Sacro Cuore”?
2. Cosa ne pensate del gioco del calcio? Conserva ancora il suo fascino originario? Finirà con l’essere distrutto, soggiogato, dagli scandali legati alle scommesse, dal business, dallo strapotere delle paytv? Oppure riuscirà, in un modo o nell’altro, a salvaguardarsi e a mantenere integra la propria natura?
3. Perché in Europa e in Sud America il calcio è riuscito ad “attecchire” più di altri sport?
4. C’è una componente artistica nel gioco del calcio, oppure è solo una competizione sportiva?
5. Calcio e letteratura hanno qualcosa in comune?
6. Qual è lo sport che, più di altri, può avere similitudini con la letteratura?
7. Classica domanda calcistica: ”meglio” Pelé o Maradona?
8. E Messi? A quale dei due campioni si avvicina di più? Considerata la ancora giovane età, Messi potrà mai raggiungere o superare Pelé e Maradona? (Be’, magari secondo qualcuno di voi lo ha già fatto…)
Vi ringrazio in anticipo per la partecipazione.
Di seguito, i riferimenti ad alcuni libri che hanno a che fare con il gioco del calcio.
Massimo Maugeri
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Pensare con i piedi di Osvaldo Soriano (Einaudi)

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Fútbol. Storie di calcio di Osvaldo Soriano (Einaudi)

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La passione del calcio di Franz Krauspenhaar (Perdisa Pop)

Un racconto rapsodico dedicato alla passione stessa: un sentimento che prima o poi riguarda tutti. Una scrittura accurata e vertiginosa, come è nello stile di Krauspenhaar, che mescola lo sport alla letteratura, la poesia al quotidiano, la cultura alta e quella bassa, disegnando un profilo della contemporaneità italiana attraverso l’evocazione e l’interpretazione di alcune delle immagini del calcio che più la rappresentano: Sivori, Gianni Brera, Maradona, Gigi Riva, i Mondiali. Un romanzo autobiografico sull’Italia calcistica degli ultimi cinquant’anni, un viaggio nella memoria che porta il nostro sport nazionale a farsi metafora di ogni passione.
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C’è un grande prato verde. 40 scrittori raccontano il campionato di calcio 2011/12
(A cura di Carlo D’Amicis - Manni editore)

E allora perché non scriverlo? Perché non trattare Ibrahimovic, Pirlo e gli altri eroi del pallone come personaggi di una fiction a puntate?
Questa la sfida raccolta da 40 scrittori (tanti quanti sono i turni della serie A, con l’aggiunta della prima giornata di sciopero, e con una coppia), che in questa antologia raccontano, domenica dopo domenica, davanti alla tv o su un seggiolino dello stadio, l’edizione 2011-2012 del rito più amato dagli italiani.
Un rito fatto di gol strepitosi e di eccezionali parate, ma anche di radioline accese, pomeriggi in poltrona, chiacchiere da bar: un libro, quindi, che nel ricostruire l’andamento del campionato attualmente in corso, descrive il rapporto – abitudinario e avventuroso al tempo stesso – che ogni italiano, tifoso o no, intrattiene con il grande circo del pallone.
In campo
Francesco Abate, Eraldo Affinati, Cosimo Argentina, Roberto Barbolini, Eugenio Baroncelli, Francesco Bianconi, Giosuè Calaciura, Cristiano Cavina, Giuseppe Culicchia, Mario Desiati, Paolo Di Stefano, Gian Luca Favetto, Roberto Ferrucci, Francesco Forlani, Christian Frascella, Fabio Geda, Fabio Genovesi, Nicola Lagioia, Elisabetta Liguori, Marco Lodoli, Michele Mari, Marco Mathieu, Matteo Nucci, Francesco Pacifico, Darwin Pastorin, Alessandro Perissinotto, Paolo Piccirillo, Pulsatilla, Ugo Riccarelli, Vanni Santoni & Matteo Salimbeni, Giampaolo Simi, Elena Stancanelli, Fabio Stassi, Emanuele Trevi, Walter Veltroni, Valeria Viganò, Gianmario Villalta, Francesco Zardo.
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Ho parato un rigore a Pelé (AA.VV. - Perrone editore)

Raccolta di conversazioni realizzate da Giuseppe Aloe, Giorgio Nisini e Paolo Di Paolo con tredici scrittori contemporanei di diverse generazioni. Hanno partecipato Gianrico Carofiglio, Raffaele La Capria, Antonio Tabucchi, Ugo Riccarelli,Antonio Pascale, Raul Montanari, Gian Paolo Serino, Gianluca Morozzi, Errico Buonanno, Walter Mauro, Roberto Perrone, Alberto Garlini e Dario Voltolini.
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Volevo solo giocare a calcio. Vera storia di Adriano Ferraira Pinto di Pierdomenico Baccalario (Mondadori)

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Addio al calcio di Valerio Magrelli (Einaudi)

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