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Il pellegrinaggio al Santuario della Madonna Incoronata di Foggia

Creato il 27 aprile 2013 da Crono @Amaraterramia
di Annalisa Grana
Il pellegrinaggio al Santuario della Madonna Incoronata di Foggia L’ultimo sabato d’aprile si celebra la festa dell’apparizione della Madonna dell’Incoronata di Foggiae le celebrazioni continuano per tutta la prima settimana di maggio. 
Nel giorno della festa i devoti arrivano da ogni parte al Santuario dell'Incoronata, anche a piedi, per onorare la Sacra Immagine. Fin dalle quattro del mattino, ora in cui si pensa sia apparsa nel bosco, i fedeli si raccolgono in preghiera davanti all’immagine della Madonna. 
Oggi i pellegrinaggi si esprimono con maggiore sobrietà. Una volta, invece, quando i pellegrini, arrivavano al ponte sul Cervaro, usavano togliersi i calzari e percorrere gli ultimi due chilometri a piedi nudi. Era un gesto d’umiltà fatto nel ricordo di Mosè a cui sul monte Oreb il Signore comandò "togliti i sandali perché il suolo che calpesti è terra santa". Ora quest’usanza, non c’è più. E’ rimasto il triplice giro che ogni pellegrino compie intorno al Santuario prima di entrarvi.
Il Santuario della Madonna dell’Incoronata dista circa 9 km dalla città di Foggia nel cosiddetto “Bosco dell’Incoronata”, in passato conosciuto come “Bosco del Cervaro”. Federico II ci andava a caccia e, per tale motivo, vi aveva costruito una Domus. Di sicuro il Bosco dell’Incoronata è stato sede di importanti ricerche "scientifiche" da parte dell’Imperatore che poi si concretizzarono nel primo trattato di ornitologia, De arte venandi cum avibus. Le fonti attestano che arricchì il bosco con svariate piantagioni di olmi e di querce. Nel 1254 suo figlio Manfredi, a suggello di tutte le feste che diede per la sua incoronazione, vi organizzò una partita di caccia con più di 1.500 persone. Si racconta che il conte d'Ariano Irpino, di cui non si conosce il nome, recatosi a caccia nella Capitanata, fu sorpreso dal buio e si rifugiò in un casolare, in una foresta nei pressi del fiume Cervaro. Durante la notte una luce fortissima attraversò il bosco. Incuriosito per lo strano avvenimento, pare si sia diretto verso il luogo di origine del chiarore e sulla cima di una quercia avrebbe visto una misteriosa Signora avvolta dalla luce che gli disse:
“Non temere, io sono la Madre di Dio, voglio che mi sia eretta qui una cappella per essere venerata dai fedeli. Renderò celebre questo luogo per le grazie che concederò a quanti mi invocheranno con cuore sincero e  filiale” indicando sotto i suoi piedi una statua di legno scuro appoggiata sui rami raffigurante la Madonna con il Bambino Gesù. Quello stesso giorno, mentre si recava al lavoro, il mattino presto, con una coppia di buoi, attirato dalla luce, giunse un contadino di nome Strazzacappa che vide con stupore i suoi buoi piegarsi in ginocchio davanti alla quercia. Versò nel tegame di rame che aveva con sé dell’olio d’oliva , fece una sorta di stoppino e l’accese in onore della Madonna. La fiamma ardeva sempre e non si consumava mai.
Il pellegrinaggio al Santuario della Madonna Incoronata di Foggia Alcune antiche im­magini raffigurano gli angeli che alimentano la lampada e così la tradizione popolare spie­gava il motivo dell'olio della caldarella che non si consumava. I pellegrini accorsero numerosi a venerare la sacra immagine e tra questi anche il Conte di Ariano che, in punto di morte, si fece ungere con l’olio e guarì improvvisamente. Per gratitudine fece costruire una piccola cappella, la quale fu subito ampliata per i pellegrini, sempre più numerosi, che passavano diretti al  santuario dell'Arcangelo Michele a Monte Sant'Angelo. 
Un altro elemento che caratterizza il Santuario è che, nei secoli scorsi in particolar modo, era uno dei principali nodi della transumanza. I pastori si incontravano ai piedi della Madonna prima di ritornare alle proprie regioni montuose con l'arrivo della bella stagione. Il Tavoliere aveva offerto nutrimento per l'inverno sia agli animali che a loro e, prima di riprendere la via di casa, si radunavano per ringraziare la Vergine Incoronata.
Le carte dei tratturi presenti nell'Archivio di Stato di Foggia documentano ampiamente la "centralità" del Santuario dell'Incoronata per la viabilità dei tratturi nel tavoliere pugliese e come l'Incoronata fosse ben collegata con i vari tratturi che percorrevano la zona. 

La chiesa fu affidata ai monaci Basiliani che la tennero fino al 1139 e successivamente a San Guglielmo da Vercelli con i suoi monaci da Montevergine. Dal sec. XIII agli inizi del sec. XVI vi si stabilirono i monaci Cistercensi che fecero del santuario uno dei maggiori centri religiosi della provincia di Foggia. Nel XVII secolo l'Incoronata divenne commenda cardinalizia finchè, all'inizio del XIX sec., i beni del santuario furono confiscati dal governo napoleonico che ne affidò la gestione ai laici. Iniziò un periodo molto buio nella storia del santuario fino ad un quasi completo abbandono. 
Nel 1939 l’Incoronata ritornò alla diocesi di Foggia e nell'aprile del 1950, l’allora Vescovo monsignor Fortunato Maria Farina, lo affidò ai Figli della Divina Provvidenza, fondati da Don Luigi Orione: essi costruirono il nuovo Santuario ed il grande complesso architettonico che lo circonda dando grande impulso al culto della Madonna. L’attuale Basilica, costruita sui resti dell’antico Santuario, è stata inaugurata l’11 aprile del 1965, e si presenta come sintesi di elementi architettonici tipici della regione come il trullo e la capanna.
Giovanni Paolo II visitò il Santuario nel il 24 maggio del 1987.
Il pellegrinaggio al Santuario della Madonna Incoronata di Foggia
Per le immagini che riguardano la Vergine Incoronata di Foggia si è tentato per molti anni di studiarne la storia. L'iconografia dell' Incoronata è da porre in relazione alle narrazioni che si sono tramandate nei vari paesi e alle laudi popolari che ne rievocano il fatto. Nella collezione dell'archivio del Santuario predomina in senso assoluto, e maggiormente nelle immaginette più antiche, la figura del boscaiolo o del misero bifolco che prega devotamente e offre con generosità l'olio per allestire un'improvvisata lampada alla Madre celeste che si è degnata di venire incontro ai suoi umili e perseguitati figli. 
Il pellegrinaggio al Santuario della Madonna Incoronata di Foggia
Sono stati tramandati cinque tipi d'immagini:
  1. La quercia con la statua poggiata sul fogliame, e ai piedi il contadino con i buoi;
  2. Immagini che mostrano ai piedi della quercia il solo nobile cacciatore con i suoi cani;
  3. Immagini che mostrano sia il nobile cacciatore che il contadino;
  4. Immagini che raffigurano solo la Vergine;
  5. Immagini che mostrano le "Due Madonne", l'una accanto all'altra e che si rifanno alla narrazione di come la Vergine sarebbe apparsa lasciando una Statua perchè la venerassero e le costruissero una chiesa.
Le fonti letterarie note risalgono al XII secolo, mentre le fonti archivistiche attestano la sua esistenza già di rilevante importanza fin dal 1140 (Diploma Reale del 24 novembre 1140 con il quale Ruggiero II di Altavilla dona a San Guglielmo l’Incoronata). Gli esami scientifici a cui la statua lignea è stata sottoposta presso il laboratorio chimico della Facoltà di geochimica dell’Università di Roma, hanno permesso di datare il taglio dell’albero nel periodo che è a cavallo tra il XII e il XIV, cioè precisamente tra il 1280 e il 1320. All’interno del Santuario si conserva anche un Crocifisso del XVII secolo e in esso è custodito, sotto l’altare della Cripta, Il “Santo Legno”, unico pezzo residuo dell’antica quercia dell’apparizione. In una notte buia e lunga, quando le mie paure sembravano più grandi di me, una preghiera e un sogno… la mia richiesta e il tuo capo che si inclina accennandomi, senza parole, ad un tuo sì…


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