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Il peluche che non voleva separarsi dalla sua padronicina

Da Dillocon1fiaba
Il distacco dalla mamma può rappresentare un momento di grande difficoltà per un bambino che inizia la scuola materna; spesso è utile permettergli di portare con sè un oggetto, magari un piccolo peluche. L'obiettivo - pian piano - sarà aiutarlo a prendere le distanze anche da questo oggetto a cui si sente legato, per avvicinare gli altri: bambini e insegnanti.
Attraverso i sentimenti del piccolo cane di pezza, il bambino potrà dirci quando si sente in grado di fare il primo passo per avvicinarsi ai suoi nuovi amici.

Questa è la storia del peluche Tigre, un cane di pezza grigio e bianco, che stava sempre con la sua padroncina: una bambina di nome Lara.
Insieme giocavano e ridevano e si davano tantissimi baci morbidi e non volevano mai separarsi. Purtroppo però il tempo passava e mentre Tigro restava sempre uguale, Lara cambiava e cresceva; prima diventò una bambina grande, poi una ragazza e alla fine una donna e il nostro amico Tigro venne messo a dormire in una scatola.
Un giorno però accadde qualcosa di davvero speciale: Lara diventò la mamma di una bambina bellissima, la piccola Viola. Potete immaginare come si sentì il piccolo Tigre, che da anni stava rinchiuso in quella piccola scatola? Quando Lara lo andò a prendere, lui era talmente felice che saltava e rideva e non stava più nella pelle: presto avrebbe giocato con una nuova amica.
Viola in effetti gli voleva molto bene e lo cercava sempre: dormiva con lui, mangiava con lui e con lui andava a spasso e guardava la televisione.
Un giorno la mamma la chiamò: “Viola,” le disse, “da domani andiamo alla scuola materna, perché stai diventando una bambina grande.” Il piccolo Tigro si mise a piangere: era così triste perché aveva paura di restare solo di nuovo e che Viola si dimenticasse di lui. Ma Viola lo prese in braccio e gli fece tante carezze sulla testa e tanti grattini sotto la collo, proprio come piaceva a lui.
“Tigro, non aver paura..” Gli spiegò Viola. “Io sarò per sempre la tua amica e non ti lascerò mai. Anzi – faremo così – per un po’ verrai con me a scuola a farmi compagnia: vedrai l’asilo e incontrerai i miei amici e le maestre. Quando ti sentirai pronto, mi aspetterai a casa perché io devo incontrare tanti bambini e fare amicizia e giocare con loro. A bene?”
Tigro si asciugò le lacrime. “Posso decidere io quando venire a scuola e quando stare a casa?”
“Certo,” disse Viola. Da quel giorno tutte le mattine, prima di uscire, Viola chiedeva al suo cucciolo: “Oggi che fai Tigro?” e il cucciolo la accompagnava sempre.
Poi un giorno disse: “Viola, stamattina sono stanco; resto a letto a pisolare.” E Viola se ne andò da sola alla scuola materna e incontrò tanti bambini con cui giocò e si divertì moltissimo.

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