Ciò che ultimamente mi interessa nel mondo dell’arte non è tanto la condizione dell’uomo o l’incomunicabilità in un contesto dove tutto è in teoria comunicabile, ma semplicemente la rielaborazione e la riflessione sul web e sulle nuove tecnologie, rapportate all’essere umano e rivestite così di una nuova, inaspettata forma: contaminata, critica, assolutamente gratuita. Solo così, forse, si ricomincerà ad esprimere qualcosa dopo un bel po’ di tempo in cui l’artista comunicava o prendeva posizione non esprimendo quasi.
Per questo motivo mi piace molto il dipinto di Paul Mutant “This Painting is not available in your country” del 2010 ed esposto a Budapest alla Három Hét Galéria tra maggio e giugno.
Chi frequenta youtube (e chi non lo frequenta) avrà riconosciuto l’odioso messaggio che spesso ci ha fatto sfanculare tutto e tutti e spaccare il pc. Un messaggio che poco ha che vedere con l’idea di web come dimensione senza frontiere; una riflessione originale ed immediata. Inoltre Paul ha anche tracciato il risvolto virale del suo lavoro, mappando i blog e siti che ne hanno parlato, con che tempistiche e in che modalità e ha esibito l’infografica all’esposizione. Non male, davvero non male.