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Il pensiero è uno zombie

Creato il 08 maggio 2014 da Patuasia

Giusto per tenervi aggiornati. Vi avevo detto che il giornalista, Angelo Musumarra, aveva presentato un esposto contro di me perché rea di aver virgolettato la parola giornalista e altre amenità contro di lui. Vi avevo anche detto che a quel punto avevo anch’io fatto la stessa cosa, ma per un motivo ben più grave: ero stata accusata dal medesimo di vendere a società pubblicitarie gli indirizzi elettronici dei firmatari della mozione contro l’intervento della Porta Pretoria. Bene, il Collegio di disciplina dell’Ordine dei giornalisti della Valle d’Aosta ha irrogato la sanzione  della Censura alla sottoscritta (nonostante l’esposto fosse stato ritirato) e lo stesso ha fatto per il Musumarra. Cioè, Maria Teresa Zonca, in qualità di Presidente, Alessandro Celi, in qualità di segretario ed Enrico Marcoz, in qualità di relatore, hanno messo sullo stesso piano due accuse che hanno pesi molto diversi. Usare termini come giornalaccio e “giornalista” è grave quanto accusare di probabile furto. Invitare i lettori a non prendere una posizione riguardo a un bene collettivo, perché rischiano di avere la casella di posta elettronica intasata dalla pubblicità equivale all’uso delle virgolette. Strano modo di trattare le responsabilità. Strano, ma in fondo neppure tanto. Quando mai qui, in Valle d’Aosta, si esercita il giudizio critico? Non è abitudine. Non c’è il bello e non c’è il brutto. L’Encefalogramma è rigorosamente piatto. Il pensiero che circola è uno zombie. Mettere sullo stesso piano me e Musumarra equivale a non esprimere un giudizio critico. Esimersi da una responsabilità. Una pigrizia mentale che fa parte della nostra tradizione e che mantiene questo buco nel buco che è.


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