Immagini vagamente surreali, giochi di parole incarnati in fotorafie assurde, situazioni reali decontestualizzate, tonalità soft e sospese nel nulla, dimensioni dal gusto pop-art senza tempo né luogo: tutto questo è Andrew Bmyers e le sue rappresentazioni di realtà spogliate del proprio significato per acquisire un senso tutto nuovo, più profondo e ironico.
Analogico, digitale, postproduzione sembrano quasi annullarsi nello stile di questo giovane fotografo canadese che io trovo di forte ispirazione. E poi rappresentare l’hot dog in quel modo è degno di adorazione perpetua.