Molto probabilmente Carmen Consoli è la mia artista musicale preferita. In realtà non so se ce ne è una davvero, ma di sicuro è quella italiana che preferisco in assoluto.
Con lei sono maturato e cresciuto; con lei ho urlato, amato e sofferto.
Il mio pensiero musicale per questa tranquilla serata di fine ottobre è uno dei suoi primissimi brani, La semplicità, tratto da Dueparole, Il suo album d’esordio. Grezzo, conciso e notturno è ancora dannatamente valido, almeno per me.
È un crescendo di piccole malinconie, pensieri raccolti e intimi, con poche pretese.
E verso la fine, tra lo scorrere dei brani, appare La Semplicità: dolce e positiva, molto delicata, sembra aprire uno spiraglio di pura gioia con la sua linea melodica; una felicità mai urlata, non esagerata, assolutamente coerente con le emozioni dipanatesi nei nove brani precedenti.
La Semplicità non è mai stata una delle canzoni di Carmen Consoli che preferisco: ma in queste sere autunnali questa canzone fa da colonna sonora ai miei momenti di riposo alla fine della giornata.
Guardo con soddisfazione a tante cose che sto costruendo, sapendo che un giorno, da anziano, diverranno miei momenti di nostalgia. Cose semplici, banali, quotidiane, che però mi fanno sorridere tra le mie malinconie, così come La Semplicità porta un momento di positiva tranquillità in brani che sembrano scritti apposta per una notte d’inverno particolarmente pregna di pensieri.
“Capita che qualcosa resta e non sai cosa voglia dire. La semplicità, la semplicità nelle cose che ami, per le cose che ami.”