Il perché del percome.

Creato il 06 maggio 2015 da Marte @CPiramidale

Ovvero: perché siamo qui? Che cosa facciamo?! ...E soprattutto: chi ci ha mandati?!
Ché riflettendoci un po' su, mi sono reso tragicamente conto che non ho mai argomentato con adeguata "con-Vincenza" (che è una mia amica ;) ) il percome del perché esiste "Concetto Piramidale" e, soprattuttamente, come mai si fa chiamare così... ;)
Con buona pace dei visionari dietrologi amicici del Giacobbo di voyageriana memoria che non ci vogliono credere mai, questo "blog" verde non è un'emanazione della libera muratoria né tantomeno un codice cifrato degli "Illuminati", ché il Marte è ben lieto di lasciare il "New World Order" ai deliri dei pentastellati, avendo già capito da tempo immemore che, per diventare dei bambini veri, è sempre necessario splattasfasciare il grillo sparlante... ;)

"Preso di sul banco un martello di legno, lo scagliò contro il Grillo-parlante...".
M5SBRANG!!! (suono onomatopeico di Grillo splattato... :P ).


Cominciamo quindi dall'inizio.
Quando andavo alle scuole medie, per un anno ho convissuto forzatamente con un compagno di banco che si chiamava Arteni...
L'Arteni era invero un giovine rampollo di buona famiglia oltremodo dotato, a scuola. Si incatenava con dei lucchetti i polsi e poi si liberava alla Harry Houdini utilizzando delle forcine per capelli sapientemente manovrate con i denti, suonava il flauto dolce con il naso, si tagliava i calzini per omaggiare con gli scampoli ricavati i compagni meno abbienti che avevano impellente necessità di un panno per pulirsi gli occhiali e così via, all'insegna del romanticismo del "Cuore" di De Amicis.
Inoltre, nel tempo libero, coltivava il vezzo del fine dicitore e componeva altresì dei graziosissimi sonetti lirici tra i quali amo ricordare la sua opera prima: "La Cavalla" che, andando a memoria, faceva più o meno così:
"La stalla della cavalla era grande come una palla...".
Io lo ammiravo assai, soprattutto quando NON mi importunava. Ché una volta s'è avvicinato troppo e son rimasto scottato... Infatti, in quell'occasione specifica, all'uscita della scuola mi fermò con una scusa e così io scoprii di essere diventato a mia insaputa un pericolosissimo corriere informatico; l'Arteni mi aveva infattamente nascosto nella cartella un "floppy" del "Commodore 64", indebitamente trafugato (lui diceva "gàttamato", voce del verbo "gàttamare"...) dall'aula di informatica, sotto il naso di quel sant'uomo del professore di educazione tecnica (colui il quale aveva avuto la brillante idea di mettermelo affianco, in classe...).

Ed io non ero nemmeno "Jhonny Mnemonic"!!!


Me lo ricordo ancora con terrore e raccapriccio, quell'infausto giorno: "Allora, adesso vi cambio di posto...", fa il Maranzana (mi pare si chiamasse così, l'uomo...). "Bene. Arteni, vai a sederti accanto a Martelloni.". IL GELO. L'Arteni si volta verso di me e, mentre un sorriso sadico gli si allarga lentamente in faccia, il baldo giovane mi guarda dritto negli occhi e proferisce una sola storpiata parola: "MARTÉLOOOoooOOOSSI!!!".
Colonna sonora del fatidico momento...
...E niente fu più come prima. Scrivevo le lezioni sui quaderni e l'inchiostro blu della mia penna stilografica incominciava stranamente a virare sul viola perché il nuovo compagno di banco mi aveva sostituito la cartuccia di nascosto. ...E "Guarda che cosa ho scoperto!", trillava gioviale l'Arteni, frustando l'aria con un evidenziatore in mano e schizzandomi tutto con l'inchiostro fluorescente che la forza centrifuga dei suoi reiterati gesti atletici faceva defluire dal serbatoio attraverso la punta di feltro del pennarello...
Un delirio, che posso riassumere con tre citazioni: 1) "DAMMI L'AZZIMUTH!!!" (tormentone ricorrente nato per aver malauguratamente nominato all'Arteni un accrocchio "software" che serviva per allineare le testine del "datasette" del "C64", 2) «Adesso tiro fuori "BIFFSTICKS"!!!» (l'Arteni aveva sognato che mi uccideva con un non meglio precisato arnese che si chiamava "biffsticks" e ci teneva a farmelo presente, ripetendomelo di tanto in tanto...) e 3) "Il Concetto Piramidale!!!", ovvero una teoria che di fatto aveva solo il nome e nient'altro (o magari era quadridimensionale e quindi non ho i mezzi per riuscire a ricordarmela... :) ) che ogni tanto saltava fuori a casaccio come le altre due suddette farneticazioni... :)
Questo, nel bene o nel male, è tutto ciò che concerne il nome del "blog". Diversamente, sul perché io abbia di fatto incominciato effettivamente a scriverlo, questo benedetto "blog", ci sarebbero da dire ancora un paio di cosucce e poi andiamo a concludere, ok!? Abbiate pazienta e sopportate un po' anche voi, ECCHECCASPITA! :P
...
Correva l'anno 2000, quando il Marte entrò felicemente a far parte di un "Clan" italiano dedito ai videogiochi "online". Gli "(W)arlords". Con loro, si giocava a "Starcraft", "Diablo II" ed, in generale, si passava dell'ottimo tempo di qualità connessi in rete. Fondamentalmente, a quel tempo, non c'erano ancora i "social-cosi" e le aggregazioni di questo genere erano praticamente l'unico sistema possibile ed immaginabile per socializzare su "Internet", facendo comunella con delle persone che condividevano le tue stesse passioni.
Oggigiorno non è più così, ma questa è un'altra storia (come diceva Michael Andreas Helmuth Ende).
Ad ogni modo, il Marte, in quell'ambiente, ci viveva gran bene (tanto bene che c'è dentro ancora oggi, per dire... :P ); bene al punto da mettere al servizio del gruppo la sua passione per la parola scritta.
Redarre "La Storia Del Clan" era fondamentalmente una valvola di sfogo della creatività, perché al Marte anche al tempo piaceva scrivere. Solo che narrare le vicende pubbliche e private di un gruppo in un contesto dove praticamente ogni membro del collettivo era parte in causa, purtroppo non consentiva alla molla creativa di guizzare liberamente in qualsivoglia direzione. ...E questo scrivere "con il freno a mano tirato" fu senz'altro una delle remote sementi di "Concetto Piramidale".
Poi venne "Prigioni". Era il 2004, più o meno. "NGI" gestiva (per modo di dire... ;) ) un "server" tutto italiano di "La Prisión Online" (un "MMORPG" spagnolo "ante litteram" che dovrebbe essere ancora attivo e funzionante, in patria, a 14 anni dal lancio...). Inutile dire che gli (W)arlords si cimentarono anche con quest'esperienza ed il Marte non esitò a narrare l'evento nella storia del "Clan"... Solo che il vostro prosatore verde preferito ebbe l'ardire di farlo con tutta l'obiettività (o soggettività?! :P ) che da sempre lo contraddistingue.
Il tono del testo (qui in veste ultraparodiata, come si conviene... ;) ) era più o meno il seguente:
«...E così gli (W)arlords hanno incominciato a giocare anche con "Prigioni": un videogioco che, tecnicamente parlando, fa prepotentemente pena e schifo.
Cioè, facciamo che ci capiamo... Siamo nel 2004 ed abbiamo sotto gli occhi dei modelli poligonali che farebbero pietà sull'"Amiga 500" che ho in cantina... Inoltre, questi sfortunati burattini senza fichi hanno pure la sfrontatezza di deambulare stentoreamente su dei fondali bidimensionali prerenderizzati?! MA SIAMO MATTI?! Ché se "Bioforge" (che è un gioco "DOS" del 1995) vedesse "Prigioni", probabilmente gli cacherebbe in testa complimentandosi successivamente con sé stesso per l'effetto migliorante della nuova acconciatura che ha concepito per il gioco del piccolo carcerato di legno...

"Bioforge" (1995) VS "Prigioni" (2001). Chi vincerà?!


...Il tutto nell'avvilente mutismo dell'assenza di un qualsivoglia commento sonoro, per giunta! Della serie: abbiamo a che fare con un "videogame" che definire in "pre-alpha" sarebbe un complimentone spregiudicato ma che, nonostante tutto, a noi ci piaceci perché ci fa socializzareci! Quindichissene! Giochiamoci!!! :D ».
Risultato: la scure della censura si abbatte (giustamente) sul testo, che viene corretto d'imperio. Il Marte abbozza ma in verità nella sua testa c'è una "mini nuke" che minaccia di esplodere da un momento all'altro. Non è pensabile che qualcuno metta mano sui suoi testi, che sono prima di tutto un'inviolabile promanazione della sua creatività... Ma la realtà dei fatti è che se non stai scrivendo per te stesso, devi fartene una ragione! Le persone per le quali verghi le carte hanno voce in capitolo e tu sei libero di muoverti solo ed esclusivamente entro i paletti che le circostanze ti impongono.
...E così, da un lato testai con mano la dura realtà del compromesso, dall'altro lato si manifestò in me vieppiù prepotentemente la frustrazione della creatività, che in contesti del genere non era mai completamente libera e non poteva quindi esprimersi al meglio.
Inoltre, a quel tempo albergava già in me la passione di ricercare in rete giochi strani, particolari ed intriganti... Solo che se e quando condividevo le mie scoperte con il "Clan", la reazione che suscitavo nei miei compagni era sempre qualcosa tipo:
«Ma che, fai sul serio o sei scimunito del tutto?! Ma non lo vedi da solo che questa roba non è un "videogame"?! Io voglio giocare con un gioco nel quale riesco perlomeno ad intuire quali sono gli occhi del protagonista, non con 'sta MELMA!!!».
Morale: sono evidentemente il tipico prototipo del genio incompreso. :)
...Ed allora, VAFFANCUORE A TUTTO IL MONDO! Sapete che c'è?! Mi faccio un bel "blog" personale sul quale me la canto e me la suono da solo. ...E sopra ci scrivo le cose mie, come voglio io e senza rendere conto di niente a nessuno... OHHH!!!
...E se a qualcuno non sta bene neanche così, ci sono decine di siti "Internet" che postano foto di gattini, la fuori...

MIAO!


...Qualcuno di loro farà senz'altro al caso vostro! :D

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