Poiché questa scena riguarda l'album di ritagli dell'Overlook Hotel, l'occasione è propizia per riassumere tutto il mistero dietro questo oggetto andando a ripescare un po' di articoletti dal mio archivio.
Nel film finito si può osservare un vecchio e voluminoso album rilegato sulla scrivania di Jack Torrance: giace lì accanto alla macchina da scrivere senza troppa importanza.
In realtà si tratta di un elemento inizialmente fondamentale allo svolgimento della trama del film, protagonista di due scene.
In un'intervista del 2003 Diane Johnson, co-sceneggiatrice del film, aveva spiegato l'importanza della prima scena:
Come nel libro, c'è una scena in cui Jack trova l'album di ritagli nella stanza delle caldaie. Pensavo che fosse molto importante perché lo spettatore doveva sapere il momento in cui lui diventa preda dell'hotel. E' come nelle favole, è il momento in cui l'eroe prende la mela avvelenata. Il personaggio principale commette un errore che lo porta nelle grinfie del male. Questo era quel momento per Jack Torrance. Prima di questo istante poteva ancora andare tutto bene. E' la sua vanità e la sua speranza di diventare un grande romanziere che lo portano a prendere questo album di ritagli come miniera di storie.Kubrick aveva fatto preparare dozzine di finti articoli di cronaca nera per popolare l'album di ritagli. Il giornalista Alexander Walker aveva ricevuto vecchi numeri del quotidiano Rocky Mountains News in microfilm per imparare lo stile giornalistico dell'epoca. Era stato Emilio D'Alessandro a portare a Walker i microfilm e un enorme lettore; sul sito di Stanley Kubrick e me ho inserito l'estratto del libro che racconta l'inutile impegno di Walker; lo stesso giornalista aveva raccontato l'episodio in un articolo del 2003 per l'Evening Standard:
Ho lavorato per Stanley una sola volta, senza paga e per poco tempo. Voleva le mie competenze giornalistiche per comporre pezzi d'epoca per Shining; voleva che inventassi 50 anni di tragedie e misfatti avvenuti all'Overlook Hotel: morti improvvise, assassini, incendi, suicidi, truffe finanziarie e così via, tutti fatti che avrebbero suggerito il famigerato passato dell'hotel. Gli articoli di cronaca dovevano sembrare come se fossero stati ritagliati dai quotidiani del Colorado durante la prima metà del XX secolo. "Ma cosa ne so io dei quotidiani del Colorato di una settimana, figurati di 50 anni!" esplosi. La risposta fu "Tu pensa ai pezzi, che ai quotidiani ci penso io." Qualche settimana dopo ricevetti a casa scatole di microfilm 35mm delle prime pagine del Denver Post e del Rocky Mountains News, insieme a una macchina per leggerli delle dimensioni di un frigorifero. Mi ci vollero sei settimane di lavoro, inginocchiato nell'ingresso di casa perché quella macchina era troppo grande per entrarmi nello studio, a scandagliare articoli di cronaca sugli eventi del Colorado tra il 1900 e il 1955 e a inventarmi mini-drammi, componendo titoli a effetto con stili differenti per ricreare il passaggio di mezzo secolo. Mi piace pensare di aver creato un senso di infernale caduta per l'Overlook Hotel, qualcosa di cui Dante - o per lo meno Stephen King - ne sarebbe andato fiero. Stanley pensò che fossero... OK. Nulla di tutto questo fu usato: le sequenze che mostravano Jack Torrance trovare il libro di ritagli furono scartate perché troppo ovvie, anche se il libro può ancora esser visto di sfuggita accanto al gomito di Jack mentre cerca di superare il blocco dello scrittore. Deluso? Beh, un pochino.Nell'archivio di Emilio D'Alessandro c'è una stampa su carta di una di queste prime pagine.
Lee Unkrich aveva pubblicato alcune fotografie di questo album di ritagli, adesso custodito al Kubrick Archives. In uno scambio di email mi aveva detto che la maggior parte degli articoli ritagliati non aveva nulla a che fare con l'Overlook Hotel, ma che al centro del volume c'è una sezione contenente questi finti articoli. Evidentemente a Kubrick le decine e decine di articoli di Walker non erano sembrati sufficientemente appropriati.
Accanto a uno di questi articoli, si può leggere una scritta a penna che dice "And they took his balls" (E si portarono via le sue palle), una frase direttamente presa dal romanzo di Stephen King. Proprio questa frase è al centro della scena tagliata pubblicata oggi, la seconda dopo quella del ritrovamento del libro nella stanza delle caldaie da parte di Jack. Questa seconda scena doveva esser collocata subito dopo la passeggiata di Danny e Wendy nel labirinto: sul divano al centro della Colorado Lounge, con l'album aperto sul tavolino da fumo, Jack mostra a Wendy la sua scoperta e insieme commentano gli articoli.
Per vedere come era il set in questo momento del film possiamo guardare a una delle foto dall'album dei ricordi di Emilio: lui e il montatore del film Ray Lovejoy in posa sul divano della Colorado Lounge.
I ciak non usati e le sequenze tagliate dal film sono stati distrutti da Stanley Kubrick, quindi non è più possibile vedere questi due scene perdute. Però, combinando mentalmente la foto di Emilio con la lettura del dialogo tra Jack e Wendy io riesco quasi a vederle, e voi?