Hudson Lowe, il perfido carceriere di Napoleone a Sant'Elena.
Ecco come lo definisce l'Imperatore:
" Ho veduto Prussiani, Tartari, Cosacchi; ma non ho mai veduto un uomo così orribile, così ributtante: egli ha il delitto impresso sul volto.Io ho potuto lagnarmi, talvolta delle maniere dell'Ammiraglio, di certe durezze, poco a proposito, m egli non rassomigliasi nè punto, nè poco a questo vile Prussiano"(tratto dalle memorie del medico irlandese O'Meara)
Napoleone soffrì molto per le angherie che dovette subire da questo piccolo uomo, Hudson Lowe il suo nome, che applicò in maniera becera gli ordini che venivano da Londra.
Ma non le ristrettezze, non la miseria, non la perdita della libertà, a Napoleone mancava il rispetto per l'uomo.
Egli era un soldato abituato al rancio, per questo anche una vita grama non lo spaventava, però si indignava di fronte al disprezzo che Lowe nutriva per lui. Napoleone si sentiva in prigione, il suo non era un esilio, ma una vera e propria carcerazione a tutti gli effetti.
La sua disperazione era che probabilmente il mondo non era a conoscenza di questo suo triste destino, di questa sua condizione.
Ma la sua intelligenza era così possente, da rendersi conto che il suo riscatto e la sua vendetta passavano attraverso il racconto di quanto accadeva a Longwood.
E la Storia, come al solito ha reso Giustizia, Hudson Lowe è dimenticato e disprezzato, l'Imperatore, la sua vittima invece sarà ricordato per sempre.