Allora, facciamo il punto della situazione. Quando ho aperto questo blog, l'ho fatto con l'intento di riuscire a confrontarmi con tutte quelle che erano nella mia stessa situazione. Avevo bisogno di poter parlare liberamente senza sentirmi giudicata, senza sentirmi colpevole, senza dovermi prendere la responsabilità di quello che dicevo perché semplicemente sbroccavo dopo un periodo di troppo poco sonno e perdita progressiva del senso della realtà.
I concetti di visite giornaliere, parole chiave, indicizzazione del blog e buzz marketing mi erano del tutto sconosciuti e l'unica cosa che cercavo era che qualcuno raccogliesse il mio message in a bottle e mi rispondesse nella maniera più schietta e brutale possibile, qualcuno che mi sbattesse in faccia la realtà delle cose e mi desse una scrollata. Che mi tendesse una mano.
Quando poi sono uscita fuori dalla selva oscura del puerperio e ho ripreso conoscenza e cottatto con la realtà, c'avevo preso gusto ad avere tanti alter ego oltre schermo pronti a inniettarmi dosi di autostima o contestualmente a sbattermi sottoterra quando nessuno si faceva vivo per giorni. Perché il bello del blog è questo, il THC che ti inebria e ti rilassa e che ti lascia rincoglionito e sorridente, è questo: l 'esclusività. Il blog ti rende esclusivo.Ti fa sentire importante anche se in realtà resti la sfigata di sempre, è un posto in cui chi viene a leggere, viene per te, per quello che scrivi e se lascia un commento lo fa per te. Ti fa sentire importante, ringalluzzisce l' ego. Ora voi prendete una patologicamente timida, poco incline ai rapporti interpersonali, che preferirebbe essere presa a parolacce che prendere un complimento, che dice sempre grazie anche quando dovrebbe dire prego e dice sempre scusa anche se sono gli altri a doverlo dire al posto suo e mettetegli tra le mani una cosa così. è come scoperchiare un vaso di pandora, è come trovare un antitodo ad una malattia, è come trovare una valvola di sfogo che ti fa sfogare ma non sgonfiare. perché le cose carine lette sullo schermo gratificano e non imbarazzano. E quelle brutte uguale.Scrivere un blog è come vivere in un acquario, si scrive della vita da soli, convinti di essere soli, ogni tanto arrivano tante bricioline di pane da mangiare e si festeggia, altre volte nessuno ti caga per tempo e allora ci si reinventa. ma in questo circolo vizioso di dipendenza da costante consenso altrui, si dimentica che si è sotto gli occhi di tutti, che l' acquario è trasparente, e quindi ci vedono tutti.L'unica protezione che c'è è il vetro della bolla, che ormai è come una casa, liberi in uno spazio circoscritto, anche se si viene dall'oceano. Se la bolla si rompe però l'acqua finisce dappertutto e il pesciolino muore. Ecco dopo aver curato al meglio la mia bolla credo che si stia crepando, si sono aperte falle che non avevo previsto e l'idea che qualcuno possa usare queste falle per entrare dentro guardare e fare male, fa male. da dentro è impossibile ricostruire con tutta l'acqua che c'è. E come non essere più liberi di girare per la bolla, ma restare nell'angolino in cui c'è ancora acqua che ci permette di respirare.ok vi ho rincoglionito abbastanza, la bipolarità che mi accompagna da tempo ormai mi ha devastato a sufficienza le sinapsi cognitive e che io non sono brava a spiegare le cose, anzi in realtà non volevo spiegarvi niente, dovevo spiegare qualcosa a me stessa e nemmeno ci sono riuscita. Nel caso avesse colto il mio message in a bottle raccoglietelo per pietà.Passo e chiuso.Buona giornata.La verità è che sono fuori di testa. Abbiate pietà.Song: Message in a bottle - the Police