Magazine Maternità
acuta, è speciale semplicemente perchè è nata con la capacità di smontare pezzo
per pezzo tutti i luoghi comuni relativi ai secondi figli, primo fra tutti IL
PARTO.
Dovete sapere che con il primo figlio ho avuto la fortuna di un parto quasi
fulmineo, definirlo indolore sarebbe da idiote. Partita da casa in piena notte
in preda a dolori allucinanti, arrivo con dilatazione zero tanto che, non fosse
stato per la mia amica ostetrica, mi avrebbero rispedita a casa. Fortunatamente
mi hanno tenuta lì, visto che in meno di due ore mi sono dilatata quanto basta
ed il pupo è nato, roba da accendere un cero a tutti i Santi e le Madonne per
la grazia ricevuta.
Pertanto, quando ero ormai al termine con la rospetta il mantra di tutti era
"mi raccomando, al primo accenno corri all'ospedale, altrimenti questa volta lo
fai in macchina". Mancavano quattro giorni alla data fatidica ed io, da brava
libera professionista, ero in ufficio a sistemare alcune cosette quando sbang!
Contrazione pazzesca. Passano meno di dieci minuti e risbang! altra
contrazione. Mia cognata, siamo una family company, chiama mio marito :
"portala all'ospedaleee!!Subitoo". Ed il disgraziato risponde "io la
accompagno, ma non son mica quelle buone"....per l'appunto!
All'ospedale mi fanno il tracciato, zero dilatazione, effigurati, ma
contrazioni ogni dieci minuti. "Se vuole la ricoveriamo, c'è " mi consulto con
l'amica ostetrica e decido per il ricovero.
Prendo possesso del mio letto e dopo un'oretta mi rivisitano. Zero dilatazione
e soprattutto zero contrazioni.
E da lì è cominciato una sorta di incubo orwelliano durato 3 giorni, fatto di
contrazioni che andavano e venivano come pareva loro, visite noiosissime, io
che mi sentivo una pazza e dottori sempre più perplessi.
Alla mattina del quarto giorno, vivaddio, decidono di rimandarmi a casa. Prima
bisogna fare il tracciato però. Ed ovviamente le contrazioni sono...ogni 4
minuti!!!!
"Signora, io la responsabilità di mandarla a casa non me la prendo"....mi
scappa un eccheccazz, ma abbozzo, anche perchè comincio a stare piuttosto male.
Sto male tutto il giorno ma resisto, decido di non farmi visitare, sono
stanca.
A cena mangio pochino, ma mando a casa il pater familias "tanto anche questa
notte non nasce"...
Passa meno di un'ora e comincia il patatrac.
Vomito a ripetizione e dolori alla schiena insopportabili. Non posso esentarmi
dal farmi visitare. Dilatazione ovviamente minima, ma mi portano lo stesso in
sala travaglio, il battito della bimba non convince.
Vengono richiamati in forze pater familias ed amica ostetrica. Dopo qualche
tempo appesa al tracciato il ginecologo sentenzia "aspettiamo ancora 10 minuti,
se si calma il battito proviamo ad indurre con l'ossitocina, se no tagliamo".
Per fortuna riesco a calmarmi io, dopo 4 giorni in ospedale in quello stato
ero piuttosto agitata, e si calma la bimba.
Quindi vai, induzione con 8 gocce di ossitocina, pronti, via.
Risparmio i particolari pulp, dico solo che se avevo qualche peccatuccio
arretrato quella notte ho scontato la mia penitenza. Farsi 7 ore di parto
indotto sotto ossitocina per fare uscire una bimbotta piuttosto grossa e pure
tutta storta è un'esperienza che non auguro a nessuno. I dolori del parto si
dimenticano???Oddio, dipende, io a più di due anni da quella notte quando ci
penso ho ancora qualche brividuccio.
Per fortuna è andato tutto bene, dopo 7 ore la rospa è nata, perfetta ed
adeguatamente urlante.
Sicuramente da tutto questo ho imparato a diffidare di ogni tipo di "luogo
comune" e soprattutto, che ogni bimbo ha una storia a sè, a partire da subito".
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