Non è tanto una questione di quello che hai dentro.
Di solito chi si mette in testa di scrivere è persuaso che basti trovare la giusta strategia per estrarre quello che ha nel cuore. Perciò va a caccia di una levatrice, o un dentista (scegliete il sistema che preferite, mi pare che entrambi possano andare abbastanza d’accordo).
Dentro, che cosa c’è?
Di solito poche letture (ma non è detto). Ottimi studi (ma anche in questo caso, davvero possiamo credere che la cultura curi ogni malanno? Suvvia…). È sufficiente? Temo proprio di no.
C’è un vecchio film di un grande artigiano del cinema: John Carpenter. Si intitola “Essi vivono”, e si narra di un uomo che per caso acquista un paio di occhiali da sole che si rivelano essere qualcosa di diverso. Perché quando li inforca, i cartelloni pubblicitari svelano la loro vera natura. Non pubblicizzano marche o servizi, ma inviano messaggi subliminali. “Dormite”; “Non pensate”; “Riproducetevi”. Anche le riviste, i libri, non contengono che poche parole: “Obbedisci”; “Ama l’autorità” e via discorrendo.
Vede quello che gli altri non scorgono.
Un po’ come chi scrive, giusto?
Non dentro di sé; bensì là fuori. Da quel poco che posso comprendere, è la realtà che merita la nostra osservazione. Che poi debba passare attraverso la nostra sensibilità, mi pare quasi banale scriverlo, ma lo faccio per amore della completezza.
Come ho più volte affermato, non è l’urgenza che fa lo scrittore. Tutti sono persuasi di essere arrivati là dove nessuno è mai giunto prima; ma così non funziona.
Chi desidera scrivere e raggiungere qualche risultato, deve convincersi che l’oggetto della sua cura e attenzione deve essere la realtà, gli altri. Non il proprio ombelico. E questa realtà deve essere affrontata con rispetto perché non è popolata di aria, oppure di ombre; bensì di persone. Altra ovvietà che scrivo: queste persone non sono “belle”. Sono quello che sono e basta. Non ci devono somigliare, essere simpatiche. Devono essere reali, e chi scrive si deve impegnare a renderle sulla pagina con efficacia.
Là fuori, accadono cose ben più interessanti di quelle che capitano a noi. È lì il petrolio di chi scrive, la vera miniera.
Bisogna solo essere in grado di osservare. Sembra facile…