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Le carte di Franco Antonicelli su xDams

Creato il 10 giugno 2015 da Apregesta7 @regesta_ap

antonicelliDa lunedì 8 giugno è online un sito web dedicato alla poliedrica opera di Franco Antonicelli, grande figura d’intellettuale del Novecento italiano. Il sito è il frutto tangibile della collaborazione di una decina di enti, impegnati in un percorso comune e costruttivo di valorizzazione di una figura eccezionale e del suo archivio.

Dal 2013 il gruppo ha lavorato per ridare visibilità al ricco percorso di vita di Franco Antonicelli, proprio a partire dalle sue carte. Nel novembre 2014, un convegno di due giorni, articolato tra Torino e Sordevolo (BI), ha ricordato il quarantesimo della morte di Antonicelli, con testimonianze sulle sue molteplici attività.
L’archivio personale di franco Antonicelli è attualmente diviso in sei diversi fondi archivistici, sparsi in tutta Italia tra Lombardia, Piemonte, Toscana e Marche, ognuno presso un diverso ente conservatore, per un totale stimato di circa 190 faldoni.  La disseminazione così marcata della carte, se inizialmente è stata un ostacolo alla progettazione di qualsiasi intervento di valorizzazione, è diventata subito il punto di forza di un progetto tanto innovativo quanto ambizioso. Si è proposto a tutti i soggetti conservatori di realizzare per la prima volta dopo 40 anni, un inventario virtuale dell’archivio personale, come se esso non fosse mai stato smembrato.
L’idea di base è quella di condividere tra tutti quanti:

  • la medesima struttura dell’archivio;
  • una serie di norme comuni di compilazione delle descrizioni archivistiche.

La vera sfida è stata pensare e proporre una inventariazione ex novo dei fondi, molti dei quali erano stati sottoposti nel tempo a riordini o rimaneggiamenti parziali e non omogenei. Questo fattore ha determinato la impossibilità di ricostruire l’ordine originario delle carte, permettendo così un nuovo approccio organico ad esse.

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Franco Antonicelli in confino ad Agropoli mentre disegna dei maiali, 1935

Le tecnologie utilizzate: xDams open source

A livello locale, per rispettare la specificità di ogni ente conservatore, si è deciso di operare con i software per archivi già in uso presso le singole strutture ma di estrarre e riversare gli stessi dati inventariali su xDams, un altro strumento di descrizione archivistica, in modo tale da garantire l’omogeneità avendo di fatto tutti la medesima struttura d’archivio.
La struttura adottata su  xDams si articola in serie, sottoserie e partizioni, con una particolarità: in una stessa serie/sottoserie/partizione si possono trovare Unità Archivistiche singole o semplici e Unità Archivistiche complesse, composte da un fascicolo virtuale e sottofascicoli fisici, di fatto le Unità Archivistiche dei diversi fondi.

Il fascicolo virtuale raggruppa tutti i sottofascicoli fisici / UA relativi ad un determinato argomento, uno per ogni fondo/ente conservatore. Le UA contengono i dati inventariali analitici, in particolar modo la descrizione del contenuto, le date estreme, la segnatura e la collocazione del fascicolo d’archivio. Il fascicolo virtuale invece, si compone delle seguenti informazioni: titolo del fascicolo (sintesi degli esistenti), consistenza (se segnalata), estremi cronologici. Il fascicolo virtuale è lo strumento studiato per consentire la riaggregazione dei documenti, come se non fossero mai stati smembrati. Il riversamento in xDams è stato effettuato manualmente dagli archivisti responsabili dell’inventario virtuale al termine di ogni riordino.

Per realizzare il progetto si è seguito il modello di pubblicazione dei dati dell’Archivio Storico ANCI. Sono state installate due diverse “istanze” di xDams, una di lavoro e una per la pubblicazione. Su quest’ultima si è modificato il codice per consentire l’auto-login in versione consultatore (soluzione e codice da progetto ANCI).

Scrittore, editore, disegnatore, dirigente della Resistenza e leader politico: le tante attività di Franco Antonicelli nelle carte d’archivio ricomposte su xDams

Sulla pagina del sito relativa all’archivio si è replicata la mappa dell’archivio, con link diretti alle singole serie / sottoserie / partizioni sull’istanza pubblica di xDams. Sono stati poi inseriti i link relativi agli enti conservatori dei singoli fondi e ad ulteriori enti conservatori d’archivi che testimoniano l’ampio spettro delle attività culturali e politiche di Antonicelli, un reticolo fitto ed esteso, ben delineato e perfettamente consonante con i contenuti dell’archivio personale.

Ad oggi sono riordinati e inventariati sia localmente che su xDams tre dei sei fondi:

  • Parco Letterario Franco Antonicelli – eredi Antonicelli – Sordevolo, bb. 15;
  • Università degli Studi di Pavia. Centro di ricerca interdipartimentale sulla tradizione manoscritta di autori moderni e contemporanei – Pavia, bb. 46,
  • Gabinetto Vieusseux – Archivio contemporaneo “Alessandro Bonsanti”, Fondo Franco Antonicelli – Firenze, bb. 2

Sono in lavorazione ad opera di personale interno i fondi conservati presso il Centro Studi P. Calamandrei – Jesi, bb. 5 e il  Centro Studi Piero Gobetti – Torino, bb. 30

Un ultimo fondo, conservato presso la Biblioteca Labronica di Livorno, 92 bb. circa, non è stato purtroppo inserito nel progetto, a causa delle difficoltà incontrate nello sviluppare proficui contatti diretti con la direzione.
Per quanto manchino ancora fondi di notevoli dimensioni, si può dire che grazie al fondo di Pavia, sono ad oggi testimoniati la quasi totalità delle attività, degli interessi e dei lavori svolti da Antonicelli nel corso della vita. Proprio da questa completezza e in stretta collaborazione col Centro Gobetti, si è riusciti a creare una struttura d’archivio praticamente completa, che si è dimostrata una base efficace per l’impostazione dei lavori di riordino dei materiali degli altri fondi.

*Taddeo Molino Lova è, assieme a Giovanni Venegoni, l’archivista responsabile del progetto di riordino e valorizzazione dell’archivio Antonicelli.


In home page: nello slideshow “Casa Zini, Zoagli In primo piano Franco Antonicelli, fra gli altri compaiono Norberto Bobbio (secondo da sinistra), Gaetano Zini (quarto da sinistra) e accanto Marisa Zini, rispettivamente nipote e figlia di Zino Zini“; nell’immagine piccola “Franco Antonicelli nella sua casa torinese, circondato dalle carte e dai libri“, 1973.
Tutte le immagini sono tratte dall’Archivio Patrizia Antonicelli.

Segnaliamo, tra le risorse video online, il cinegiornale dell’Archivio Luce La Settimana Incom dell’aprile 1962 che documenta la consegna del premio giornalistico Italia ’61 ad Antonicelli per la mostra storica sul Centenario organizzata a Palazzo Carignano (qui la documentazione d’archivio).

Sempre l’archivio Luce rende disponibile online, nel portale storico, l’interessante documentario sulla Resistenza, conservato dall’Archivio nazionale della Resistenza, con immagini originali girate dai partigiani e il commento di Antonicelli.


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