
Raffaele Lombardo, intervistato da Il Giornale, parlando di secessione, ha scatenato il finimondo, tant’é che ha dovuto chiarire quanto sostenuto di sera, attraverso il suo blog.
Si è trattata di una “provocazione” ma c’è un argomento, tuttavia, che esula dal discorso “romantico” di una Sicilia a sé, inserendosi perfettamente nel tema del “Federalismo Fiscale“, bene sviluppato da Guido Gentili su Il Sole 24 ore.
Nell’articolo “Lombardo ora rilancia con la carta secessione“, si pone l’accento sulla “raffinazione del petrolio” e sulle entrate derivanti (che il governatore quantifica in 10 miliardi di euro).
Si legge: “La richiesta di riprendersi il gettito fiscale da petrolio figurava nel programma elettorale di Lombardo nel 2008, quando era alleato di Berlusconi e del Pdl. Già, perché la norma che prevedeva che i redditi prodotti in Sicilia venissero tassati e riscossi in loco, compare all’articolo 37 dello Statuto Speciale della Regione, entrato in vigore nel 1948 (un anticipo sostanzioso di federalismo)”.
E ancora: “La norma ha funzionato fino alla riforma fiscale del 1971-1973, di segno centralista, che l’ha congelata. Un decreto legislativo di attuazione del governo Berlusconi la riprende nel 2005 e nel 2008 interviene una sentenza favorevole della Corte Costituzione. Spunta anche in una delle bozze Calderoli sul federalismo fiscale ma dopo le proteste del Nord e del resto del Sud il problema è rinviato a quando verranno definite per le Regioni le forme di compartecipazione al gettito (e siamo arrivati a questa stagione)”.
L’interessante articolo di Gentili, poi, prosegue così: “Nel febbraio 2009 l’aula di Montecitorio discute e approva la mozione di un’ottantina di deputati del Pdl (primo firmatario il siciliano Enrico La Loggia, dal 2010 presidente della commissione bicamerale per il federalismo) che impegna il governo – che accetta la mozione – ad attuare il famosissimo articolo 37 dello Statuto siciliano. Cosa che chiedono con posizioni molto simili anche Pd, Idv, e Udc, tanto che già allora si comincia a discutere in concreto di partito trasversale del Sud”.
Dunque, “una questione del genere pone sul piano tecnico in termini di gettito problemi assai seri alle casse dello Stato”. Ma ha anche una valenza politica, perché le elezioni si vincono “nel Mezzogiorno e Palermo rappresenta uno snodo decisivo”.
Insomma, succo del discorso è che non si dice mai nulla per caso.
