Autore: Jo NesboOrigine: NorvegiaEditore: PiemmeAnno: 2000 (2006 in Italia)La trama (con parole mie): Harry Hole, detective dell'anticrimine, a seguito di un eccesso di zelo e una circostanza fortuita combaciati durante la visita del Presidente americano in Norvegia, viene trasferito al POT e promosso commissario, in una sorta di "esilio dorato" che permetta agli organi diplomatici di lasciare che l'episodio cada nel dimenticatoio. Assegnato al controllo delle possibili minacce neonaziste rispetto alla celebrazione nazionale del 17 maggio, il solitario segugio si ritrova invischiato in un caso di vendetta che porta ad una serie di omicidi legato a fatti risalenti ai tempi della Seconda Guerra Mondiale.Affidandosi al suo istinto e alla sua completamente imperfetta umanità, Hole dovrà affrontare un viaggio nel passato dalle ripercussioni più che drammatiche sul presente.Spinti dall'entusiasmo mosso dal clamoroso Il leopardo - ultimo romanzo della serie dedicata al ramingo commissario Harry Hole, imperfetto, tendenzialmente alcolista e clamorosamente umano - con Julez abbiamo dato la caccia ai titoli precedenti dedicati al fautore principale del successo di Jo Nesbo, uomo dalle mille risorse e scrittore di capacità fuori dal comune: al suo indimenticabile protagonista, di quelli in grado di entrare dalla prima riga nel cuore del lettore, l'autore ha dedicato finora ben otto fatiche letterarie, delle quali, purtroppo, le prime due non hanno ancora avuto un'edizione italiana.Dunque, il primo tomo con il quale confrontarsi in ordine cronologico è risultato essere Il pettirosso, che presenta un Harry Hole ancora tendenzialmente equilibrato, privo - o quasi - di tutte le cicatrici interiori e non che ho imparato a conoscere nel corso dell'ultimo romanzo lui dedicato, ma già incline ad una certa quale autodistruzione legata ai sensi di colpa derivanti dalle responsabilità che il nostro sente di avere specialmente rispetto alle persone a lui care: nel caso di questo romanzo, gli esempi più importanti sono quelli della collega Ellen e della futura compagna Rakel, personaggio chiave della sua intera saga, in grado con la loro presenza di sorreggere l'incostante e scostante protagonista e, ad un tempo, di abbatterlo, volontariamente oppure no, come nessuno potrebbe.A conferma di quello che sarà con il già citato Il leopardo, Nesbo mostra - pur se soltanto "in fieri" - tutta la sua straordinaria abilità di scrittore chirurgico e di illusionista, lasciando il lettore spesso e volentieri a bocca aperta, invogliato a tornare sui suoi passi per poter capire a fondo quali "trucchi" lo scrittore abbia attuato per celare così bene la verità inevitabilmente portata a galla con il passare delle pagine.La vicenda di Urias ed Helena, narrata parallelamente alle trame che mostrano il misterioso ruolo del neonazista di bassa manovalanza Sverre Olsen negli omicidi avvenuti ad Oslo e la drammatica vicenda di Harry ed Ellen, così come la resistenza di Rakel alla presenza invadente del funzionario Brandhaug si incastrano alla perfezione una con l'altra, dando vita ad un cast di personaggi unici, portati sulla pagina con passione ed una prosa coinvolgente ed acuta, conferma della natura "vulcanica" - e si torna di nuovo a Il leopardo - del suo autore.Tutti i pezzi del puzzle trovano, capitolo dopo capitolo, una loro collocazione, le soluzioni proposte una giustificazione, i sentimenti una loro esplosione, sia essa attraverso un colpo del letale fucile di precisione Marklin - invenzione dell'autore, come fu per la mela di Leopoldo nel suo ultimo romanzo -, una partita a Tetris o la carezza di una persona che si scopre, quasi inconsciamente, di amare.Perchè Il pettirosso è anche una drammatica cronaca di storie d'amore che iniziano e finiscono, incarnate dal piccolo pennuto che da titolo al romanzo, che affronta tutti i rischi del rigido gelo invernale per potersi garantire la tana migliore a primavera.Dunque la domanda principale è questa: rischiare l'assideramento per il calore di un focolare, o arrivare troppo tardi, e morire soli, senza un nido?La scommessa di Ellen, l'azzardo di Rakel, il ballo goffo di Harry, la vendetta di Urias, la morte di Daniel, il sentimento di Helena sono tutte espressioni dei tentativi che, da esseri umani, facciamo per cogliere appieno una Natura che ci accomuna clamorosamente al pettirosso.Soprattutto e specialmente in amore.Così come in guerra.In fondo, spesso e volentieri, sono la stessa cosa.In fondo, anche non volendolo ammettere, siamo tutti pettirossi.Quello che ci distingue è il rischio di una scelta, e l'accettazione delle sue conseguenze.
MrFord"Like a bird on a wire
like a drunk in a midnight choir
I have tried in my way to be free."
Johnny Cash - "Bird on a wire" -
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