(Pubblicato su Kataweb Forumcinema l’11 gennaio 2003)
L’inizio è lento, quasi stentato, ma la progressione notevole: il racconto si distende in ampie volute senza tempi morti, sino a condurre protagonista e spettatore definitivamente fuori dell’incubo. Giocato più sul togliere che sull’aggiungere, risulta intenso e vibrante, sapientemente organizzato. Ed è curiosamente quasi privo di colonna sonora - a parte quella diegetica.
Il pianista non è una storia di buoni e cattivi a priori. Il rigore riguardante l’attribuzione delle responsabilità storiche è indiscutibile, ma tutto si riconduce alla coscienza del singolo e alle scelte personali. Così abbiamo ebrei che accettano di farsi guardie di se stessi e un ufficiale nazista appassionato di musica che mette alla prova il talento del pianista salvandogli la vita. Sono rimasto colpito dal comportamento passivo del protagonista - magistralmente interpretato da Adrien Brody. Nella sua storia centenaria il cinema ci ha abituato a personaggi che hanno qualcosa dell’avventuriero, eroi che lottano e rischiano la vita per i propri ideali. Questo (per certi versi) insignificante ragazzo polacco continua invece a scampare la morte in virtù di coincidenze nelle quali la propria iniziativa conta punto o poco. Egli sopravvive per una serie di combinazioni, forse per un inconcepibile capriccio del destino, impiegando molto tempo a capire sin dove si spinge la volontà di sterminio dei nazisti. Il finale positivo ha perciò quasi del miracoloso – pur trattandosi di una storia vera, tratta dall’autobiografia di Władysław Szpilman, secondo i critici uno dei migliori interpreti di Chopin.
Il film contiene molti altri spunti e sfumature interessanti, ma l’aspetto più inquietante è rappresentato proprio da questa cedevolezza di fronte al male che cresce e avanza inesorabilmente. Si tratta di una caratteristica dell’animo umano che, a giudicare da quanto avviene tuttora intorno a noi, mantiene inalterata la propria attualità.
Il pianista (Le pianiste) di Roman Polański, con Adrien Brody, Thomas Kretschmann, Frank Finlay, Maureen Lipman (Fra/Ger/Pol/GB, 2002, 148'). Mercoledì 26 ottobre 2011, Retequattro, ore 21,10.