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Il pianista

Creato il 26 ottobre 2011 da Pim

(Pubblicato su Kataweb Forumcinema l’11 gennaio 2003)

Il pianista
La vicenda narrata è drammatica, ma l’impatto viene potenziato dalla tecnica narrativa, dalla distanza che Polański mantiene nei confronti della materia trattata, dalla sobria pacatezza dei toni. Quanto ruffiano appare, al confronto, il finale strappalacrime di Schindler’s List! La ferita inferta allo spettatore scaturisce dalla storia nella sua essenzialità e non da una sceneggiatura che mira a manipolare le emozioni per fini spettacolari.

L’inizio è lento, quasi stentato, ma la progressione notevole: il racconto si distende in ampie volute senza tempi morti, sino a condurre protagonista e spettatore definitivamente fuori dell’incubo. Giocato più sul togliere che sull’aggiungere, risulta intenso e vibrante, sapientemente organizzato. Ed è curiosamente quasi privo di colonna sonora - a parte quella diegetica.

Il pianista non è una storia di buoni e cattivi a priori. Il rigore riguardante l’attribuzione delle responsabilità storiche è indiscutibile, ma tutto si riconduce alla coscienza del singolo e alle scelte personali. Così abbiamo ebrei che accettano di farsi guardie di se stessi e un ufficiale nazista appassionato di musica che mette alla prova il talento del pianista salvandogli la vita. Sono rimasto colpito dal comportamento passivo del protagonista - magistralmente interpretato da Adrien Brody. Nella sua storia centenaria il cinema ci ha abituato a personaggi che hanno qualcosa dell’avventuriero, eroi che lottano e rischiano la vita per i propri ideali. Questo (per certi versi) insignificante ragazzo polacco continua invece a scampare la morte in virtù di coincidenze nelle quali la propria iniziativa conta punto o poco. Egli sopravvive per una serie di combinazioni, forse per un inconcepibile capriccio del destino, impiegando molto tempo a capire sin dove si spinge la volontà di sterminio dei nazisti. Il finale positivo ha perciò quasi del miracoloso – pur trattandosi di una storia vera, tratta dall’autobiografia di Władysław Szpilman, secondo i critici uno dei migliori interpreti di Chopin.

Il film contiene molti altri spunti e sfumature interessanti, ma l’aspetto più inquietante è rappresentato proprio da questa cedevolezza di fronte al male che cresce e avanza inesorabilmente. Si tratta di una caratteristica dell’animo umano che, a giudicare da quanto avviene tuttora intorno a noi, mantiene inalterata la propria attualità.

Il pianista (Le pianiste) di Roman Polański, con Adrien Brody, Thomas Kretschmann, Frank Finlay, Maureen Lipman (Fra/Ger/Pol/GB, 2002, 148'). Mercoledì 26 ottobre 2011, Retequattro, ore 21,10.


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