Magazine Ecologia e Ambiente

Il Piano Salvaulivi scritto dai bambini

Creato il 21 dicembre 2015 da Antoniobruno5

Il Piano Salvaulivi scritto dai bambini

La Maestra Rosaria Gasparro


Questo piccolo quanto puntuale Piano Salvaulivi è stato elaborato dai bambini e dalle bambine della Terza C, della Scuola primaria di San Michele Salentino (Brindisi), che hanno studiato da fonti piuttosto affidabili di agricoltura contadina e rielaborato questo manuale insieme alla maestra Rosaria Gasparro. • Andare a trovare gli alberi e osservare come stanno (rendersi conto del loro stato di salute).
• Tagliare i rami secchi.
• Fare potature leggere senza mutilare la chioma e nella stagione adatta (primavera).
• Disinfettare le ferite con calce e rame.
• Tagliare i polloni che crescono alla base del tronco, che sono rami sterili che tolgono il nutrimento all’albero (nel dialetto salentino li chiamiamo li sobbacavadde).
• Togliere i succhioni che crescono sul tronco e sui rami. Anche i succhioni sono germogli sterili che hanno origine da gemme rimaste dormienti per un tempo indefinito.
• Imparare che l’erba non sporca i campi, ma li nutre.
• Non usare il diserbante che è tossico, avvelena il suolo, quindi anche noi, e inquina la falda acquifera.
• Tagliare l’erba e trinciarla. • Fare arature leggere per non rompere le radici superficiali (i nostri nonni dicevano che fino a Pasqua non si camminava nemmeno sotto gli alberi di ulivo). Quando si ara, il carbonio del suolo va nell’atmosfera: la terra s’impoverisce di sostanza organica e l’aria si riempie di emissioni di CO2 (l’anidride carbonica responsabile del riscaldamento globale).
• Nutrire il terreno in modo naturale con il letame o con il compost fatto in casa o certificato.
• Seminare il sovescio (favino, lupini, graminacee) per una concimazione naturale.
• Non usare insetticidi ma rimedi naturali come la bottiglia di plastica, forata su entrambi i lati, contenente una miscela di aceto e miele o acqua e pesce, per combattere la mosca dell’olivo.
• Disinfettare con rame, calce, ferro e zolfo.
• Ricordare quello che dicevano gli antichi: «L’ulivo ha bisogno di cinque cose: il largo, la pietra, il letame, l’accetta e il sole».
• Avere fiducia nella resistenza degli ulivi, che sono con noi da millenni, e che avranno la forza per combattere questa nuova malattia.
• Sostenerli ora che hanno bisogno di aiuto, come facevano i nonni con muretti di pietra quando stavano per cadere.
• Essere consapevoli che quello che facciamo alla terra, all’erba, agli alberi, alle api. lo stiamo facendo a noi stessi.


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