Il piano strategico di sviluppo di RCS per il periodo 2011 – 2013, rilasciato definitivamente la scorsa settimana, si articola attraverso le seguenti direttrici strategiche:
– Consolidare e rafforzare la produzione editoriale di qualità, con il ripensamento dei prodotti e dell’offerta.
– Sviluppare relazioni durature con i lettori e gli investitori, con l’obiettivo di aumentarne e consolidarne la fidelizzazione.
– Potenziare l’evoluzione multimediale e digitale dei Power Brand Quotidiani italiani e spagnoli, dei Periodici Verticali e dei Libri.
– Riprogettare i modelli di business con particolare riferimento ai ricavi, all’assetto organizzativo generale, ad una nuova organizzazione del lavoro e soprattutto al patrimonio di competenze aziendali.
- Focalizzare gli investimenti e le ambizioni di crescita in Italia e all’Estero per la difesa dell’editoria tradizionale e per lo sviluppo del business multimediale e digitale, disinvestendo da asset non core.
In termini economico – finanziari, l’obiettivo del gruppo RCS è di raggiungere un incremento di 536 milioni di euro a fine 2013 nel settore dell’editoria digitale stabilizzando gli attuali ricavi dal comparto tradizionale che attualmente ammontano a 1.917 milioni di euro.
Complessivamente dunque l’area digitale dovrebbe pesare in prospettiva poco più del 20% rispetto ad un totale di ricavi attesi per 2.453 milioni di euro.
Con specifico riferimento all’area dei quotidiani online ed all’informazione digitale il gruppo editoriale ripone le sue speranze fondamentalmente sul mercato spagnolo, mentre sono decisamente meno rosee le ipotesi per quanto riguarda direttamente il nostro paese che vedrebbero una forte contrazione dei ricavi dalla raccolta pubblicitaria online.
In particolare è grazie all’area di business che fa capo al quotidiano “El Mundo” ed alla sua piattaforma digitale a pagamento che si attende di raggiungere 103mila sottoscrizioni tra web, smartphones e tablets.
Il Piano strategico 2011 – 2013, comprensivo dei risultati preliminari del 2010, è liberamente scaricabile e la lettura del documento completo è caldamente raccomandata.
Emerge con assoluta chiarezza come il futuro dei quotidiani a medio termine non sia online né in termini di raccolta pubblicitaria né a livello di possibili ricavi significativi dal pagamento delle edizioni online/digitali.
Credo che definitivamente non possa esserci dubbio relativamente al fatto che, in prospettiva, il futuro dei quotidiani si giochi sulla capacità di realizzare sinergie, convergenza, tra le versioni digitali e quelle tradizionali, utilizzando ciascun mezzo, ciascuna versione a supporto dell’altra.
So che risulta sgradevole ricordarlo, ma da queste parti è da un pezzo che lo stiamo dicendo.