L’unico aspetto positivo dell’uscire tardissimo dall’ufficio è che si evita l’ora di punta. Questa volta in metropolitana riesco addirittura a sedermi e, soddisfatta, mi accingo ad estrarre dallo zaino il libro che mi accompagnerà a destinazione. Accanto a me un altro viaggiatore legge, ma non riuscirei a scorgere titolo e autore senza farmi notare, inoltre stavolta è lui che tenta di sbirciare il mio di libro, dunque desisto. Mi accorgo allora del lettore seduto quasi di fronte a me: ha oltrepassato la cinquantina, sembra alto, un po’ stempiato, indossa degli occhiali assicurati da una catenella, camicia bianca a righe verticali blu, pantaloni e giacca maschile matelassé entrambi neri. In grembo ha uno zaino Eastpak in tessuto jeans che fa da leggìo a Il Piantagrane di Marco Presta. Tra le gambe tiene ben 2 ombrelli di cui uno dal manico sottile, femminile. Mi rendo conto in quel momento che la signora alla sua destra è la moglie, altrettanto concentrata nella lettura, ma non di un libro bensì di un tablet. Quando il convoglio si avvicina al capolinea ripongono entrambi i rispettivi oggetti, poi lui le prende la mano sinistra, la porta alla bocca e la bacia.
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