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Il Piccolo Principe

Creato il 27 gennaio 2016 da Phoebes
Il Piccolo Principe

Titolo: Il Piccolo Principe
Titolo originale: Le Petit Prince
Genere: ragazzi, classico, fantasy
Autore: Antoine Jean Baptiste Marie Roger de Saint-Exupéry ( Wikipedia)
Nazione: Francia
Anno prima pubblicazione: 1943
Ambientazione: il deserto del Sahara, 1935; alcuni asteroidi, tra cui B 612
Personaggi: il Narratore, il Piccolo Principe, la Rosa, la Volpe
Casa Editrice: Bompiani
Traduzione: Nini Bompiani Bregoli
Copertina: illustrazione dell'autore
Pagine: 125
Link al libro: IN LETTURA - ANOBII - GOODREADS
inizio prima lettura: 22 dicembre 1995
fine prima lettura: 22 dicembre 1995
inizio ultima rilettura: 18 gennaio 2016
fine ultima rilettura: 19 gennaio 2016


Piccolo Principe

Non si vede bene che col cuore.
L'essenziale è invisibile agli occhi.

In occasione dell'uscita del film mi sono riletta questo classico che desideravo da tempo commentare anche qui sul blog.

Il Narratore è atterrato in panne nel bel mezzo del deserto del Sahara. Mentre cerca di aggiustare il motore e si preoccupa per i viveri che scarseggiano, incontra il Piccolo Principe, che gli cambierà la vita.

Ho letto per la prima volta questo libro quando avevo 16 anni, tutto in una giornata di dicembre, forse la prima di vacanza per Natale. Ero già un pochino grande, quindi, rispetto a quella che credo sia l'età in cui di solito si incontra questo classico. Ciononostante lo amai moltissimo. Penso di averlo poi riletto anni dopo, sempre prima dell'apertura del blog. Anni e anni dopo ancora l'ho ripreso in mano perché da tempo volevo parlarne qui su il tempo di leggere, ma non me ne capitava l'occasione, l'uscita del film (a breve - spero! - un commento anche su quello) finalmente mi ha dato la spinta necessaria. Non posso negare che uno dei motivi del continuo rimandare era che avevo paura una rilettura più adulta potesse risultare una delusione. Non è stato così.

La trama penso la conoscano un po' tutti: un aviatore precipita col suo aereo nel deserto, e lì incontra un bambino. Grazie a quest'incontro l'uomo imparerà a guardare il mondo con occhi più veri. L'aviatore è ovviamente lo stesso Saint-Exupéry, che davvero nel 1935 precipitò nel Sahara e vi rimase bloccato per alcuni giorni rischiando di morire di sete. Il Piccolo Principe è... il suo bambino interiore? Il figlio mai avuto? Una sorta di Peter Pan spaziale? Un ricordo di un amico d'infanzia? Non mi ero mai soffermata prima d'ora a riflettere su questa domanda, e non sono riuscita a darmi una risposta convincente, ma onestamente poco mi importa di ottenerla. Il Piccolo Principe è un sogno, una speranza, una malinconia, un regalo. Arriva nel momento più inaspettato, quando il Narratore si trova in panne con l'aereo e forse anche con la vita. Arriva con una domanda, una domanda inusuale, incredibile, molto bambina: Mi disegni una pecora? E la chiede proprio a quest'uomo che aveva rinunciato al disegno in tenera età, spinto dai commenti dei grandi. Ma ecco che il Piccolo Principe, con la sua saggezza bambina, riconosce il misterioso disegno dell'autore per quello che è, non lo scambia per un cappello. E così inizia questa meravigliosa amicizia.

L'ambientazione riveste una parte molto importante in questo libro, e non credo di averlo mai notato prima. Siamo principalmente nel deserto, luogo inospitale per eccellenza ma anche romantico e misterioso. E poi attraverso i racconti del Principe vaghiamo per il Sistema Solare di asteroide in asteroide, mondi impossibili ma così reali, tutti piccoli, monopersona, e queste persone tutti un tipo, una rappresentazione delle nostre più tristi abitudini di adulti. Soltanto l'asteroide del Piccolo Principe è allegro, variopinto, con i suoi innumerevoli tramonti, la rosa così speciale, i vulcani (quanto adoravo quest'idea da piccola! - sì perché comunque, ho dimenticato di dirlo, il libro l'ho letto da adolescente ma da bambina vedevo il cartone animato), la paura dei baobab.

I personaggi che il Piccolo Principe incontra nei suoi viaggi ho già detto sono molto stereotipati. I personaggi principali sono straconosciuti: l'Aviatore, il Piccolo Principe, la Volpe, la Rosa. Mi hanno commosso ancora una volta le loro interazioni, soprattutto la volpe e la meravigliosa ricompensa del colore del grano.

Lo stile è quello semplice di un adulto che fa finta di scrivere a dei bambini. Mi piacerebbe tanto essere in grado di leggerlo in lingua originale, ma il francese è una lingua a me totalmente sconosciuta!

La copertina della mia edizione mostra il Piccolo Principe che approfitta degli uccelli selvatici per volare via dal suo asteroide, uno dei disegni dell'autore contenuti anche nel libro. Mi piace moltissimo questa immagine, però trovo più emblematica quella del principe sull'asteroide, avrei messo quella in copertina. A parte questo però vorrei aggiungere che amo moltissimo i disegni di Saint-Exupéry, e sono molto contenta che l'edizione italiana abbia deciso di conservarli (anche se non li hanno messi al punto giusto, ma vabbè, non si può avere tutto!), sono così riconoscibili e caratteristici e parte della storia: non credo il libro sarebbe lo stesso senza!

Il titolo... bè, il titolo, a dire il vero, se non fosse così straconosciuto, familiare e famoso, credo che direi: non mi piace affatto! Non lo so, secondo me non c'entra molto con il libro e non mi invoglierebbe a leggerlo! Ma è difficile riuscire davvero a capirlo, visto che comunque è diventato come per tutti i classici tanto abituale e conosciuto.

Commento generale.

Nonostante gli anni passati, nonostante la differenza d'età dalla prima lettura, questo libro mi ha conquistata ancora una volta. In parte sarà sicuramente dovuto al fatto che gli sono molto affezionata, ma sicuramente in buona parte al fatto che la sua magia è senza tempo e senza età. I miei occhi disincantati di adulta si sono incantati ancora ad ammirare la Rosa, a salutare la Volpe, ad osservare il cielo stellato del deserto. Questo libro lo potrei definire una ricetta per essere felici corredata di una malinconia infinita. E bellissima.

Bonus

Il Piccolo Principe è da sempre un'opera fatta e rifatta in tutte le salse: ci sono film, cartoni, canzoni, opere teatrali, musical, eccetera. E ci sono anche degli artisti che reinventano le immagini. Quelle che ho inserito in questo post ne sono degli esempi. Qui voglio aggiungerne un altro paio che mi sono piaciute moltissimo. La prima è sicuramente Le Petit Jedi, con un piccolo Luke Skywalker che posa sulla Morte Nera, di cui possiedo una bellissima maglia (nella foto qui a fianco). Di recente credo lo stesso autore ha realizzato anche Le Petit Rey dedicato al nuovo film. Infine, ho trovato estremamente adorabile quello che vi posto qui sotto: Le Petit Chat! :3

Sfide

Gli occhi disincantati da grande
si sono incantati ad osservare il cielo stellato
ancora una volta.

Trasposizioni

Piccolo Principe (1978/79), serie animata di Kôji Yamazaki, Takeyuki Kanda.
Il piccolo principe (2015), film d'animazione di Mark Osborne (a breve -spero!- il commento)

Un po' di frasi

Domando scusa ai bambini di aver dedicato questo libro a una persona grande. Ho una scusa seria: questa persona grande è il migliore amico che abbia al mondo. Ho una seconda scusa: questa persona grande può capire tutto, anche i libri per bambini; e ne ho una terza: questa persona grande abita in Francia, ha fame, ha freddo e ha molto bisogno di essere consolata. E se tutte queste scuse non bastano, dedicherò questo libro al bambino che questa grande persona è stato. Tutti i grandi sono stati bambini una volta. (Ma pochi di loro se ne ricordano). Perciò correggo la mia dedica:

Un tempo lontano, quando avevo sei anni, in un libro sulle foreste primordiali, intitolato "Storie vissute della natura", vidi un magnifico disegno. Rappresentava un serpente boa nell'atto di inghiottire un animale. Eccovi la copia del disegno. C'era scritto: "I boa ingoiano la loro preda tutta intera, senza masticarla. Dopo di che non riescono più a muoversi e dormono durante i sei mesi che la digestione richiede".

I grandi non capiscono mai niente da soli e i bambini si stancano a spiegargli tutto ogni volta.

Può darsi che io sia un po' come i grandi. Devo essere invecchiato.

[Il Piccolo Principe:] "Parli come i grandi!"

Ne ebbi un po' vergogna.

"Se qualcuno ama un fiore, di cui esiste un solo esemplare in milioni e milioni di stelle, questo basta a farlo felice quando lo guarda.

"E lui si dice: "Il mio fiore è là in qualche luogo.""

Non sapevo come toccarlo, come raggiungerlo... Il paese delle lacrime è così misterioso.

Giudicherai te stesso. È la cosa più difficile. È molto più difficile giudicare se stessi che gli altri. Se riesci a giudicarti bene è segno che sei veramente un saggio.

È una bellissima occupazione, ed è veramente utile, perché è bella.

Piccolo Principe: Dove sono gli uomini? Si è un po' soli nel deserto...

Serpente: Si è soli anche con gli uomini.

Vedi, laggiù in fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano, per me è inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste! Ma tu hai dei capelli color dell'oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano...

"Ma piangerai!" disse il piccolo principe.

"È certo", disse la volpe.

"Ma allora che ci guadagni?"

"Ci guadagno", disse la volpe, "il colore del grano".

Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi.

Piccolo Principe: Solo i bambini sanno quello che cercano. Perdono tempo per una bambola di pezza, e lei diventa così importante che, se gli viene tolta, piangono...

Mi è sempre piaciuto il deserto. Ci si siede su una duna di sabbia. Non si vede nulla. Non si sente nulla. E tuttavia qualche cosa risplende in silenzio...

Quest'acqua era ben altra cosa che un alimento. Era nata dalla marcia sotto le stelle, dal canto della carrucola, dallo sforzo delle mie braccia. Faceva bene al cuore, come un dono. Quando ero piccolo, le luci dell'albero di Natale, la musica della Messa di mezzanotte, la dolcezza dei sorrisi, facevano risplendere i doni di Natale che ricevevo.

Tu, tu avrai delle stelle come nessuno ha. [...] Quanto tu guarderai il cielo, la notte, visto che io abiterò in una di esse, visto che io riderò in una di esse, allora sarà per te come se tutte le stelle ridessero. Tu avrai, tu solo, delle stelle che sanno ridere!

Per voi che pure volete bene al piccolo principe, come per me, tutto cambia nell'universo se in qualche luogo, non si sa dove, una pecora che non conosciamo ha, sì o no, mangiato una rosa.

5 stelline, ambientati anni 1931-1940, ambientati in un luogo inventato, ambientati nel 20° secolo, ambientati su altri pianeti, autori del 20° secolo, autori francesi, classici, explicit, frasi dai libri, incipit, nessuna precisa ambientazione geografica, segnalibri, Sfida delle Mini Recensioni, voto 10


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