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IL PICCOLO PRINCIPE – Con occhi e cuore di bambini

Creato il 08 gennaio 2016 da Thefreak @TheFreak_ITA
IL PICCOLO PRINCIPE – Con occhi e cuore di bambini

La popolazione mondiale si divide in due gruppi: quelli che hanno letto Il Piccolo Principe e...no, niente, come non detto. Lo hanno letto tutti, dai bambini ancora nel pancione della madre agli ultra bicentenari. Chi non conosce la frase "L'essenziale è invisibile agli occhi"? E no, non è di Jim Morrison o Peppa Pig, come spesso i link di Facebook vogliono farci credere.
Ammetto che sono partita molto prevenuta nei confronti del film. Temevo fosse difficile, per non dire impossibile, riuscire a ricreare la bellezza del libro, una bellezza che non ti si scolla più di dosso. Mea culpa.
Il film riesce a trasmettere appieno il messaggio del libro, un messaggio che assume sfumature diverse a seconda dell'età.
Protagonista del film è una bambina con la mentalità di una ottantenne, inculcatale dalla madre che vuole che frequenti una sciccosissima scuola privata sperando che abbia successo da grande, magari come presidentessa degli Stati Uniti, tanto per restare con i piedi per terra. Per raggiungere questo umile obiettivo, mamma e nonn...ehm, figlia, si trasferiscono in un quartiere terribilmente anonimo vicino la scuola, ritrovandosi come vicino di casa un simpatico vecchietto pazzo che fa scoppiare cose e volare aerei. Sempre meglio di un vicino che ascolta a tutto volume Gigi D'Alessio, di sua spontanea volontà e non sotto minaccia di morte, o di uno che si diletta con il trapano già dall'alba (le otto di mattina per i comuni mortali, le dieci per me). Ma poi, è nato prima il trapano o il vicino di casa? La voglia di perdere l'udito o Gigi D'Alessio?

IL PICCOLO PRINCIPE – Con occhi e cuore di bambini

Ritorniamo al punto. La vita della bambina è totalmente programmata, secondo un inquietante tabellone accuratamente creato dalla altrettanto inquietante madre, che stabilisce minuto per minuto cosa la bambina dovrà fare quel giorno: ad esempio dalle 8:00 alle 8.31 deve studiare fisica nucleare, dalle 8:32 alle 9:02 paleontologia, dalle 9:03 alle 9:04 Difesa contro le Arti Oscure, ecc. Non ha quindi tempo per giocare con gli amici (nemmeno quelli invisibili), per uscire, mangiare, dormire, fare la bambina.
Per (s)fortuna questi grandi piani di divertimento vengono sconvolti dal vecchietto vicino di casa, un aviatore con la testa tra le nuvole, con il quale l'anziana bambina stringe subito amicizia. Il simpatico vecchietto racconta alla bambina una storia, di quando, durante una delle sue avventure, precipitò con il suo biplano nel bel mezzo del deserto del Sahara, dove incontrò il Piccolo Principe, uno strambo bambino che a sua volta gli raccontò avventure ancora più strane con persone ancora più strane: un re che ama dare ordini ai suoi sudditi (anche se sul suo pianeta non c'è nessuno), un vanitoso con la voce di Alessandro Siani che chiede di essere ammirato e applaudito ("Io ti ammiro, ma tu, che te ne fai?"), un uomo d'affari che passa i suoi giorni a contare le stelle, pensando che siano sue...

IL PICCOLO PRINCIPE – Con occhi e cuore di bambini

La bambina, che scopre l'esistenza di un mondo al di là dei libri-mattone, comincia ad essere ossessionata da questa storia e si affeziona al vecchietto, proprio come succede tra la volpe e il Piccolo Principe, fino a cambiare completamente il proprio modo di vedere e vivere la realtà.

IL PICCOLO PRINCIPE – Con occhi e cuore di bambini

Nella seconda parte del film, dopo che vecchietto e bambina sono diventati Mimì e Cocò, c'è un cambio di registro. Mimì infatti, dopo che succede una cosa che non posso dire altrimenti è spoiler, fugge nel mondo fantastico raccontatole dall'aviatore, dove incontra il re, il vanitoso, l'amministratore delle stelle (un cattivone stile signorina Trinciabue di Matilda sei mitica), e...il Piccolo Principe diventato grande (cosa che mi ha fatto un po' storcere il naso) e che ormai ha dimenticato tutto ed è diventato un adulto incapace di sognare. E poi...guardatevi il film!
Non è un semplice film d'animazione per bambini, o meglio, lo è per il bambino che è dentro ognuno di noi, e che il film, così come il libro, vuole tirare fuori, per far riscoprire la bellezza con tutte le lettere maiuscole, perché è giusto, sì, impegnarsi nella vita e fare l'impossibile per raggiungere i propri scopi, però bisogna farlo con onestà prima di tutto verso noi stessi. Dovremmo imparare a vedere il mondo con gli occhi e il cuore dei bambini. "Gli adulti non capiscono mai niente da soli ed è una noia che i bambini siano sempre eternamente costretti a spiegar loro le cose".

di Sara Cicala, all rights reserved


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