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Il pidocchio dalla chioma all’ultimo grido!

Creato il 19 dicembre 2014 da Deboramorano @DeboraMorano
163444665-e8e2006d-3c4c-4ac2-8c01-3360f9adacd7 Sembra uscire da una fiaba eppure è reale. Durante una spedizione internazionale di biologi nella regione montuosa del Suriname sud-orientale nel 2012, il ricercatore Trod Larsen ha notato e fotografato un pidocchietto scarmigliato, lungo circa cinque millimetri con una formidabile acconciatura da troll norvegese. Non è stato possibile identificare la specie dell’esemplare e quindi comprendere se fosse già conosciuto all’uomo o se si trattasse di una nuova scoperta. L’identificazione di questo pidocchietto delle piante del gruppo degli emitteri fulgoridi, non è avvenuta per due ragioni fondamentali. La prima, la loro rapidità nel saltare via, non ha permesso la raccolta di campioni della pelosa creatura, indispensabili per compararla ad altri insetti e determinare se si tratta di una specie conosciuta; la seconda, l’esemplare era allo stadio di ninfa del suo ciclo vitale, il che significa che era molto diverso dall’adulto.

Secondo quanto affermato da Leeanne Alonso della organizzazione no profit Global Wildlife Conservation, alcuni insetti subiscono una metamorfosi semplice, a volte chiamata incompleta o graduale, ovvero mutano via via in una ninfa leggermente più grande sino a diventare adulti con ali complete. Nella foto del giovane insetto, sono visibili gli “abbozzi delle ali”.

Per quanto riguarda la bizzarra acconciatura, gli scienziati affermano che si tratti di una secrezione cerosa che molti fulgoridi secernono dall’addome, probabilmente perché protegge l’insetto da predatori e parassiti.

Sembra infatti che questo insetto sia predato da animali piccoli, e afferrare questi ciuffi sottili potrebbe essere difficile, o i peli potrebbero spezzarsi come accade alla coda di una lucertola, consentendo all’insetto di vivere un altro giorno.

Oltre allo stravagante fulgoride, gli scienziati hanno trovato un’incredibile biodiversità nella foresta pluviale del Suriname, un ambiente incontaminato nonostante le minacce dell’estrazione dell’oro, raccogliendo dati su 1378 specie.

 (fonte:http://www.nationalgeographic.it)


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