Pubblico la lettera inviata dall'Organizzazione dell'iniziativa PIEMONTE SENZA MEMORIA al Presidente della Regione Piemonte e, per conoscenza, all'Assessore alla Cultura, Patrimonio linguistico e Politiche giovanili
Oggetto: LA MEMORIA E IL FUTURO
Egr. Presidente, Egr. Assessore, dal 2005 a oggi oltre tredicimila ragazzi provenienti dalle scuole superiori della città di Torino prima, dal Piemonte poi, infine da tutta Italia, hanno scelto di interrogarsi sul baratro della nostra comune storia occidentale, e in particolare di capire la ferita più dolorosa del Novecento, che ancora oggi scuote le nostre coscienze: Auschwitz.
Molti giovani hanno fatto la scelta di investire il loro tempo, le loro capacità, la loro professionalità e la loro passione in un progetto educativo rivolto ad altri cittadini, ancora più giovani di loro: il Treno della Memoria.
Contrariamente a quello che viene spesso detto della loro generazione, prendendo parte al percorso proposto dal Treno della Memoria, questi ragazzi hanno deciso di affrontare la nostra Storia per provare a costruire una cittadinanza più consapevole. Una cittadinanza che guardi al futuro partendo dalle persone e dai loro diritti. La vera forza del Treno della Memoria è stata ed è riuscire a dare a tutti l'opportunità di fare un'esperienza senza gravare sull'economia delle famiglie, è stata ed è la capacità di far incontrare ragazzi che provengono da contesti differenti e metterli di fronte alle loro radici e ai loro sentimenti comuni.
Tagliare oggi il Treno della Memoria abbassa ulteriormente lo standard dell'offerta educativa delle scuole piemontesi, non vuol dire rinunciare per un anno a una gita scolastica. Tagliare il Treno della Memoria vuol dire costruire dei reali "ostacoli di ordine economico e sociale, [...] limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini" (Costituzione Italiana, art. 3).
Non vogliamo che siano i giovani a pagare gli errori di questa classe dirigente, i giovani e le famiglie che non avranno la possibilità economica e culturale di offrire ai propri figli un'esperienza educativa e umana estremamente utile per la loro crescita.
Egr. Presidente, Egr. Assessore, il Treno della Memoria continuerà a esistere, continuerà a viaggiare con migliaia di ragazzi italiani, continuerà ad aiutare i giovani a diventare cittadini. Quest'anno questi ragazzi proverranno da 10 regioni e oltre 70 tra province e comuni. Pensiamo e fortemente crediamo che il Piemonte che ha visto nascere e crescere questa idea, durante la presidenza Ghigo, non possa e non debba starne fuori. Chiediamo con forza un'ulteriore occasione di confronto, un reale dialogo in questo momento cruciale per il futuro di questo progetto.
Se vuoi chiedere con forza che il Treno della Memoria parta anche da Torino, firma l'appello che troverai qui.