La storia racconta di una città assediata dai topi che chiede ai pifferaio di liberarli con l’aiuto della sua musica. Il pifferaio riesce nel suo scopo, ma non viene pagato per il lavoro svolto. Per vendetta il pifferaio incanta con la sua musica i bambini del paese e li porta via per sempre.
Abbiamo riletto questa favola dei fratelli Grimm nell’edizione appena pubblicata da Minedition. Un albo illustrato di grande formato, scritto da Lisbeth Zwerger che affascina per le sue illustrazioni che accompagnano il racconto. Il pifferaio è nascosto dal cappello rosso, i bambini sono rappresentati in un angolo della pagina lasciando che tutto il vuoto comunichi lo stupore e la paura. Ogni illustrazione completa la storia comunicando l’emozione che provano i personaggi.
Leggevo il racconto ai miei figli e intanto pensavo a cosa avrei dovuto dire alla fine per spiegare il rapimento. Dovevo cercare un avvertimento? State attenti a non seguire persone che non conoscete! Dovevo interpretare le metafora? Difendete il mondo di stupore in cui vivete ancora. Loro non cercavano spiegazioni. Hanno seguito il racconto attenti e silenziosi. Avevano bisogno di una storia in cui ci fosse anche il male, come se fosse possibile per una volta guardare in faccia ciò che a tutti fa paura.
Ripensando alle mie letture di Bettelheim sull’importanza della fiaba per lo sviluppo psicologico dei bambini, non potevo che dargli ragione. A volte i bambini hanno bisogno di trovare in un libro anche le cose di cui hanno paura e sperimentarle protetti da una pagina.
LEGGI ANCHE: Come si educa il gusto letterario – Iniziare dalle fiabe
Il mio consiglio di lettura per questo venerdì è Il pifferaio di Hamelin di Lisbeth Zweger, Minedition