Dopo aver perso il padre per mano dei pirati, un giovane (Douglas Fairbanks) decide infiltrarsi tra di loro per ottenere la sua vendetta. Per guadagnarsi la fiducia dei malviventi, il giovane, che si fa chiamare il Pirata Nero, conquista con le sue sole forze un’intera nave ed il suo equipaggio. All’interno di questa nave risiede però anche la bella principessa Isobel (Billie Dove) di cui il nostro eroe si innamora. Per evitare che le succeda qualcosa di brutto, il Pirata Nero guadagna tempo e cerca di farla fuggire con la complicità del suo secondo MacTavish (il grande Donald Crisp). Viene però scoperto dal suo terribile luogotenente (Sam De Grasse) che lo cattura e lo condanna a gettarsi in mare, completamente legato, dall’asse come nella più tipica delle pene piratesche. Tutto sembra perduto, ma il nostro eroe ha ancora un asso nella manica. Il finale ci regala anche un piccolo colpo di scena…
La pellicola stupisce grazie all’utilizzo del sistema Technicolor Process 2, sostanzialmente bicromatico, che ci regala un effetto colorato molto evocativo. Il film era stato distribuito anche in versione in bianco e nero, ma probabilmente fu proprio grazie alla sua versione colorizzata che The Black Pirate riuscì a rimanere nelle sale molto a lungo (alcuni sostengono addirittura fino al 1928, ovvero due anni dopo la sua uscita nelle sale). Le reazioni della stampa e del pubblico furono entusiastiche e questo ripagò Fairbanks del grande dispendio di denaro. Il risultato in effetti è una pellicola più che piacevole, quasi un prototipo delle pellicole di avventura (piratesche ma non solo) che fioccheranno con l’avvento del sonoro. Il pirata nero è attualmente di facilissima reperibilità e distribuito in molteplici edizioni.
Cuorisità: per ulteriori informazioni vi invito a consultare questa bella pagina in inglese tratta dal sito “silentsaregolden”.