L'antico testo coranico custodito nell'Università di Birmingham
(Foto: birmingham.ac.uk)
I ricercatori hanno concluso che il manoscritto del Corano custodito a Birmingham è la più antica prova scritta testuale del libro sacro islamico. "La datazione al radiocarbonio ha prodotto un risultato eccezionale, che contribuisce in modo significativo alla nostra comprensione delle prime copie scritte del Corano", ha dichiarato Susan Worrall, direttore delle collezioni speciali presso l'Università di Birmingham. "Siamo entusiasti che tale importante documento storico si trovi qui a Birmingham, la città culturalmente più diversa del Regno Unito".
Il manoscritto del Corano è parte dei manoscritti della collezione Mingana dell'Università, finanziata dal filantropo quacchero Edward Cadbury. Il testo in possesso dell'Università inglese è composto da due fogli di pergamena che riportano le sure dal 18 al 20, con una scrittura che anticipa la scrittura araba conosciuta come Hijazi. Per molti anni il manoscritto era stato associato ai fogli di un manoscritto simile databile alla fine del VII secolo.
La tradizione vuole che il profeta Maometto ricevette le rivelazioni che formarono il Corano, tra il 610 e il 632 d.C., anno della sua morte. Parti del messaggio religioso sono state scritte su pergamena, altre edizioni vennero incise su pietra, o scritte su foglie di palma. Il califfo Abu Bakr, il primo leader della comunità musulmana dopo Maometto, ordinò la raccolta di tutto il materiale che formerà, in seguito, il Corano, in un libro. La forma scritta definitiva è stata completata e fissata sotto la direzione del secondo successore di Maometto, il califfo Uthman, nel 650 d.C.. I musulmani, oggi, credono che il testo sacro che leggono è lo stesso che è stato fissato definitivamente dal califfo Uthman.