di Marco Castellani
Avvicinandosi la data del lancio (maggio 2013, se non ci saranno ulteriori ritardi) vogliamo iniziare ad occuparci un pò più da vicino della sonda GAIA di ESA; il motivo molto semplice è che… lo scrivente fa parte del team di scienziati che si occupa della preparazione del software di riduzione dei dati inviati dalla sonda (ne abbiamo scritto anche in tempi non troppo remoti, per quanto in verità notizie su GAIA appaiono su GruppoLocale da ben prima che ciò avvenisse). E dunque, perché non approfittarne, per trasferire su questo sito – ogni tanto – le informazioni più interessanti per il pubblico più vasto? Per seguire più da vicino la preparazione e la messa in opera di un progetto così interessante ed ambizioso… ed anche (se volete) per rispondere a domande e curiosità “dal di dentro” di tale progetto?
Sul sito della sonda GAIA appare da qualche giorno una immagine assai interessante, che fa capire meglio di tante parole (o formule) la portata di quanto potrà fare GAIA (abbreviazione di Global Astrometric Interferometer for Astrophysics). Il catalogo di stelle atteso raggiunge infatti il miliardo: è una fetta significativa della popolazione della Galassia, ed è la prima volta che viene tentata un’impresa di questo genere. Basti pensare che il “padre” di GAIA, la sonda Hipparcos – a cui GAIA deve tantissimo per la concezione generale che per diversi dettagli implementativi – ha campionato “appena” 120.000 stelle (e ha comunque fornito un contributo strepitoso alla conoscenza della nostra Galassia, come ci si può accorgere soltanto scorrendo le relative pubblicazioni scientifiche).
Avremo modo di parlare della scienza che si può fare con un catalogo di posizioni e velocità stellari così esteso. Per intanto, contentiamoci di “osservarlo”: quella illustrata è una rappresentazione “artistica” della Via Lattea con sovrapposta l’area campionata da GAIA; i colori indicano la “densità” attesa del catalogo, che va dal porpora per le regioni molto dense, intorno al Sole, fino ad arrivare al rosa che indica densità di stelle minori.
La simulazione è stata effettuata utilizzando il supercomputer Mare Nostrum, uno dei supercomputer più potenti in Europa.
Crediti: X. Luri & the DPAC-CU2. Simulations based on an adaptation for Gaia of the Besançon galaxy model (A. Robin et al.).