The Beautiful Ordinary - Remember the Daze(USA 2007)Regia: Jess ManafortCast: Amber Heard, Alexa Vega, Leighton Meester, Lyndsy Fonseca, Charles Chen, Shahine Hezell, John Robinson, Melonie Diaz, Katrina Begin, Stella Maeve, Aaron Himelstein, Chris Marquette, Sean Marquette, Michael Walsh, Robert X. Golphin, Caroline Dollar, Moira Kelly, Brie LarsonGenere: teenSe ti piace guarda anche: Skins, Kids, Friday Night Lights, Il giardino delle vergini suicideL’infanzia è fatta di magia,ma l’adolescenza è fatta di misteroè il momento in cui il mondo si avvicina improvvisamentei colori diventano più vivacie le regole sembrano fatte per essere distrutte.
Trama semiseria1999. 24 ore nella vita di un gruppo di adolescenti americani all'ultimo giorno di scuola del penultimo anno di liceo. Solita cittadina di provincia, solito intreccio di sesso, droga, storielle d'amore, solito ordinary film? Non proprio...

Avete notato il poster di Kurt Cobain, oppure solo qualcos'altro?
Recensione cannibaleLo so, lo so. Ultimamente vi sto proponendo un sacco di film con Amber Heard: And soon the darkness, Drive Angry 3D, The Ward - Il reparto, The Informers e ora questo The Beautiful Ordinary... qualcuno di voi ha qualcosa da ridire in contrario? Ditelo subito che nel caso ho giusto un paio di scagnozzi che potrebbero sistemarvi, oppure tacete per sempre.Questo The Beautiful Ordinary è un film teen apparentemente come tanti, ma in realtà ha un tocco leggero, delicato, anche poetico che riesce a distinguerlo da molti altri "colleghi" adolescenti. La regista esordiente Jess Manafort non cerca infatti la morbosità, lo scandalo, l'estremo. I ragazzi e le ragazze del suo film bevono, si drogano, fanno sesso promiscuo, non gliene frega un cazzo della scuola, però il tutto viene mostrato senza l'appiccicoso voyeurismo di uno speciale di Studio Aperto, senza il finto gggiovanilismo di un Federico Moccia, senza esagerare negli intrecci gossip di molte serie drama americane (qualcuno ha detto Gossip Girl o One Tree Hill?). Siamo più vicini al telefilm Skins (versione britannica), o dalle parti di un Larry Clark ma con protagonisti meno violenti e disadattati e il tutto girato con un tocco femminile che ricorda vagamente Sofia Coppola. Non proprio a quei livelli, però considerando che la regista è un’esordiente classe 1982 e suo padre non è uno dei grandi del cinema, di strada può ancora farne. Anche perché la sua leggerezza e la sua ordinarietà in mezzo a un cinema (e a un mondo) in costante ricerca di scandali sembrano qualcosa di davvero straordinario.







