Acqua elemento primordiale, acqua elemento vitale, acqua elemento atavico che smuove l’anima.
Il mare ed i fimi alimentano leggende, fanno fiorire fiabe mitologiche.
Il Po non fa eccezione.
Il Po è falso avventuriere, fa di noi padani marinai non veri.
Il Po, chiamato dai Greci Ἠριδανός Eridanós era il mitico fiume che sfociava nell’Oceano, non nasce ristretto da saghe celtiche e da ampollinee benedizioni pagane.
Ed io, emiliana, conosco del Po le narrazioni che germogliano dalle nebbie dense e segrete , oscure ed impenetrabili, che spuntano dai racconti di Guareschi; mi sono estranee le rievocazioni bossiane di un fiume etnicamente puro.
Tanto che si sono adattati anche i pesci, non esiste quasi più, se mai è esistita, la fauna ittica autoctona contaminata e mischiata da faune extra comunitarie e balcaniche.
Ma anche in questo caso il Po non fa altro che confermare quello che noi italiani siamo, una mistura prodotta da invasioni di barbari dai capelli gessati, conquistati da pelle d’ebano e da neri occhi saraceni.
Questo siamo, un misto di genetico di tutti i mondi possibili.
Ma chi glielo dirà a Bossi ed ai fautori della razza pura?