Il poker è un gioco di abilità, lo dice uno studio americano
scritto da admin in data 28 marzo 2012
Si è discusso spesso se il poker sia un gioco di abilità o di fortuna. C’è chi lo considera nel primo campo, chi invece lo “butta” di diritto nel secondo. Si tratta di uno degli enigmi su cui è stata fatta una ricerca negli USA. Il futuro del poker online nel grande paese americano è confuso dopo che le autorità federali devono ancora decidere cosa fare, anche se c’è una leggera apertura verso il poker stesso. La questione se il poker sia un gioco di abilità o di fortuna va al cuore del dibattito sulla legalità del poker online.
Levitt e Miles dell’università di Chicago hanno analizzato i risultati delle World Series of Poker del 2010 allo stesso modo in cui un investitore potrebbe studiare un portafoglio azionario. Hanno scoperto che i giocatori altamente qualificati hanno avuto un rendimento medio sugli investimenti di oltre il 30 per cento, mentre tutti gli altri hanno avuto una perdita del 15,6. Praticamente, i 720 giocatori valutati come altamente qualificati hanno guadagnato una media di 1.200 dollari durante il torneo, mentre gli altri giocatori hanno perso più di 400 dollari in media. Ecco dunque che si è concluso che il poker è un gioco di abilità.
Effettivamente ora negli USA si cerca il passaggio della legge federale che possa autorizzare il poker online. Nel frattempo già diversi stati si sono organizzati con delle leggi proprie, che correggono la legge anti-gioco d’azzardo del 2006, che ha cercato di chiudere il settore del poker online.
La legge del 2006 non ha direttamente reso i siti di poker online illegali, ma ha reso un crimine federale accettare consapevolmente la maggior parte delle forme di pagamento per finalità di gioco d’azzardo online. Il che ha chiuso l’accesso al mondo del poker online per le banche americane.
Dunque è ancora più forte il bisogno di allenarsi per diventare dei grandi campioni di poker e vincere.