Dopo le dimissione a sopresa di Juan Carlos Alfonso, vice direttore generale della Direcciòn General de Ordenacion del Juego, autorità regolatore del mercato del gioco online spagnolo, si era temuto per un ritardo imporante del mercato legale del poker online iberico.
Oggi tuttavia si è appreso che il Ministero delle Finanze spagnolo ha indicato nel 1° di giugno il giorno in cui verrà pubblicata la lista ufficiale di operatori ai quali verrà rilasciata la licenza per servire il mercato domestico del poker online.
Quindi tra poco più di 3 settimane entrerà in vigore la Regulación Del Juego del 2011 la quale determinerà la fine della moratoria che permette alle società sprovviste di licenza di operare al momento nel territorio. A partire da giugno 2012 operatori senza licenza dovranno lasciare il mercato mentre i clienti dei licenziatari verranno trasferiti alle dot.es.
Si calcola che circa 40 players del settore poker online hanno fatto richesta della licenza iberica, tra i quali PokerStars, PartyPoker, iPoker, Ongame, Ladbrokes e GTECH, mentre tra coloro che hanno già annunciato l’abbandono del mercato ci sono società del calibro di Bodog, Unibet ed altre skin del network Microgaming.
Nonostante un primo interesse verso il concetto di liquidità internazionale, che aveva fatto pensare ad una apertura delle dot.es a players non residenti in Spagna, e l’adesione della Spagna al Memorendum of Understanding (MOU) nell’intendo di muovere il mercato del gambling online europeo verso un’armonizzazione fiscale e legisaltiva, le ultime modifiche alla proposta di legge hanno optato per la segregazione dei players iberici.
Rimane tuttavia ancora poco chiario se le dot.es potranno accettare players residenti in altri paesi e, relativamente all’aliquota fiscale, se questa sarà del 25% sui ricavi lordi (mal digerito) e l’entità delle tasse amministrative che potrebbero soffocare il mercato del poker online già in sofferenza in Italia e Francia come si legge negli articoli di Luciano ‘Luckyflush’ Del Frate.
La Spagna, nonostante la grave crisi economica e l’alto livello di disoccupazione, rimane un mercato di forte interesse per le società di gambling online. Nel marzo scorso il magnate statunitense dei casino terrestri Sheldon Adelson ha dichiarato la penisola iberica sarebbe la location perfetta per diventare la Las Vegas europea, e ha rivelato un investimento da 16 miliardi di euro. Sheldon ritiene che la Spagna gode di una posizione geografica ideale, a sole 5 ore di volo da un miliardo di persone che vivono in 50 paesei vicini.
La stessa analisi strategica che ha indotto Sheldon ha rivelare un investimento di 16 miliardi di euro, ovvero la considerazione di un mercato europeo del gioco d’azzardo, dovrebbe essere applicato al gambling online per dare nuova linfa ad un mercato che probabilmente anche nella penisola iberica raggiungerà la maturazione molto velocemente.