Parte (consistente) della sinistra nazionale è solita redarguire con didascalica pedanteria chiunque osi valicare il confine di un certo “politically correct” semantico e simbolico, salvo poi cercare di colpire l’avversario canzonandolo per i suoi difetti fisici o supposti tali.
Allora si fa e si farà puerile ironia sulla statura di un Berlusconi, su quella di un Brunetta o, ancora, sull’obesità di un Giuliano Ferrara.
Bellimbusti pronti a spiegarti quanto certe leve possano essere pericolose, se mosse, in quanto collegate alle debolezze più recondite della psiche umana, non si fanno scrupolo di gozzovigliare con epiteti grevi e triviali, sminuendo, in ultima analisi, anche il loro impianto retorico e politico con il ricorso a scorciatoie tanto rozze e volgari quanto inutili e scontate.
Maturate.