Il Ponchielli costa? Se una città non sa come amministrare un teatro non è una città. Bonali (Pd): “Servono soldi per il Ponchielli? Tagliate un assessorato, e tagliate anche altrove”

Creato il 08 luglio 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

“Servono soldi per il Teatro Ponchielli? – Daniele Bonali (vice-capogruppo del Pd) – ricorda che la maggioranza ha votato circa 18 mesi fa un ordine del giorno che prevedeva una riorganizzazione della giunta, scendendo da dieci a otto assessori. Un assessore in meno può consentire di risparmiare 40 o 50 mila euro, e altri risparmi si possono fare. Il partito dell’assessore Nolli, come il mio, stanno facendo tagli, stando al governo. Perché a Cremona non si possono tagliare alcune spese per salvare i servizi? Nolli poi faceva parte della commissione cultura quando è stata creata la commissione cultura” e quindi è al corrente da tempo del problema, ma ora “accetteranno i soci di mettere più soldi? Il Comune mette solo 800mila: può tagliare in alcuni settori. E non rivelo quello che sarà il nostro programma, devono amministrare loro. Apprezzo molto l’intervento di Renzo Zaffanella ma lo temo foriero di novità negative”.

Roberto Nolli è un assessore al bilancio, ma soprattutto un assessore della città di Cremona. Che Cremona sia guidata da un’amministrazione che non riesce a valorizzare un teatro fra i principali della Lombardia mette paura. La crisi culturale preoccupa più della crisi economica perché la peggiora.

Il musicista Gustav Mahler, della cui arte a Cremona non si sa bene che fare, quasi come ai tempi del Ventennio

E’ stato possibile ascoltare anni fa al Ponchielli sinfonie di Shostakovic, concerti per pianoforte di grande valore, straordinarie interpretazioni dei quartetti di Beethoven. Il teatro non era vuoto, benché si trattasse di musica classica. Una città è composta di gruppi diversi, di persone dai gusti più vari, e non chiude le porte a nessuno. Ma la crisi o addirittura il fallimento del progetto di un teatro è il fallimento di una città che non sa più in quali valori riconoscersi, al di là dell’agricoltura (e nemmeno questa viene tutelata, visto come la tratta l’amministrazione provinciale, seppellendola sotto centinaia di impianti a biogas).

E il teatro di prosa? Ma quanto di buono ha dato il Ponchielli a Cremona, al territorio, alle città vicine? Moltissimo. Grazie alla sovrintendente, non certo senza Angela Cauzzi. Erano altri tempi, circolavano più soldi pubblici (l’amministrazione provinciale esulta per un tratto di Paullese e dà al Ponchielli 45mila euro l’anno) e forse bisognerà dire un giorno che il Ponchielli è stato degradato perché non rendeva, o perché non c’è stata lungimiranza, o perché la politica è andata in vacanza per decenni, ubriaca di berlusconismo.

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