Il Ponte della pace è aperto al pubblico da maggio 2010 a seguito di un cantiere di soli 193 giorni e sta diventando una presenza familiare e ambientata nello skyline di una città dal controverso passato recente e dalle molteplici distanze culturali, dovute ai travagliati assestamenti geopolitici che hanno seguito il crollo dell’Unione Sovietica e hanno portato il paese a proclamare la propria indipendenza nel 1991.
Il lavoro di Michele De Lucchi si presta ad interpretare lo spirito e l’ambizione della popolazione e delle autorità georgiane spinte a guardare avanti e a voltare pagina rispetto ad un passato che non ha loro risparmiato privazioni subite in settant’anni di regime totalitario e scontri sanguinosi. Il ponte, per definizione architettura simbolica poiché luogo di coesione tra due punti, due circostanze sociali, due conformazioni territoriali che tramite un monumento celebrano la loro unione, è stato intitolato alla Pace nell’intento di testimoniare come l’architettura di qualità che crea spazi di coabitazione possa motivare le persone a pensare positivamente e con fiducia al futuro, ispirando a “costruire”, anziché distruggere.
L’opera architettonica è composta da una passerella pedonale e da una copertura con profilo sinusoidale all’apparenza sospesa. La copertura, elemento di incontro tra architettura e ingegneria, appare come un’unica membrana risultante da una struttura di tubi di acciaio e da elementi in vetro. La sua posizione peculiare consente al Ponte della pace di fungere da catalizzatore visivo dell’eclettico panorama di monumenti ed elementi segnaletici: dalla turrita e arcigna fortezza di Narikala fino al più prosaico traliccio della Televisione che domina la collina di Mtasminda. La costruzione risulta ancora più suggestiva di notte, quando un apparato interattivo di 30.000 lampade Led e 240 sensori installato sulla copertura e sulle balaustre dal light designer francese Philippe Martinaud anima la struttura con sofisticate modulazioni luminose e la trasforma in una sorta di Tour Eiffel orizzontale coricata sull’acqua.
Il volume, in edizione bilingue italiano e inglese, documenta la genesi dell’opera, dal rapporto con la committenza, agli aspetti strutturali ed esecutivi e riporta un’intervista di Stefano Bucci al presidente della Georgia Mikheil Saakashvili che ha con entusiasmo sostenuto il valore del progetto.
Michele De Lucchi
Il Ponte della pace a Tbilisi, Georgia
Autori:Marco Biagi, Stefano Bucci, Philippe Martinaud, Maurizio Milan (testi di)
Editor: Electa - Collana: Ad esempio
Pagine: 121 - Illustrazioni: 180
Prezzo: 38 euro